SIRIA. Erdogan dice di avere l’OK dei russi, ma Mosca tace

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La Turchia sta cercando di evitare qualsiasi scontro con le forze statunitensi, russe o siriane, ma prenderà tutte le misure necessarie per la sua sicurezza, ha detto un ministro turco il 23 gennaio, il quarto giorno di un’offensiva aerea e terrestre contro le forze curde nella Siria nordoccidentale. Sia gli Stati Uniti che la Russia hanno forze militari in Siria e hanno esortato la Turchia a dar prova di moderazione, riporta Reuters, nell’Operazione Olive Branch.

L’operazione ha aperto un nuovo fronte nella poliedrica guerra civile siriana e potrebbe mettere in crisi i piani degli Stati Uniti per stabilizzare e ricostruire il Nord-Est della Siria, in cui gli Stati Uniti hanno aiutato i curdi di YPG a cacciare lo Stato islamico.

L’esercito turco, il secondo più grande della Nato, ha condotto attacchi aerei e sbarramenti d’artiglieria contro bersagli ad Afrin, e i suoi soldati e ribelli siriani alleati hanno cercato di penetrare nel distretto al controllo curdo da ovest, nord ed est.

Con condizioni meteo sfavorevoli, i progressi sono stati limitati e i combattenti curdi hanno ripreso alcuni territori. Le truppe turche e i combattenti siriani hanno cercato di prendere la collina di Bursaya, a est di Afrin.

Sarebbero 22 i civili uccisi nei bombardamenti e negli attacchi aerei turchi e migliaia le persone sfollate. Le forze governative siriane starebbero impedendo alle persone di attraversare i posti di blocco del governo per raggiungere i distretti curdi della vicina città di Aleppo.

Per Jim Mattis, segretario alla Difesa Usa, l’offensiva della Turchia serve a distrarre dagli sforzi per sconfiggere lo Stato islamico; mentre Ankara dice che il gruppo jihadista è in gran parte sconfitto in Siria e che la maggiore minaccia proviene dall’Ypg. Erdogan ha dichiarato che la Turchia mira a distruggere il controllo Ypg non solo nell’enclave di Afrin, ma anche nella città di Manbij, ad est: «I terroristi a Manbij sparano continuamente. Se gli Stati Uniti non li fermeranno, lo faremo noi» ha dichiarato il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu. «Il nostro obiettivo non è quello di scontrarci con i russi, il regime siriano o gli Stati Uniti, è combattere l’organizzazione terroristica», ha dichiarato ad Haberturk tv.«Dobbiamo fare qualsiasi cosa va fatta. In caso contrario, il nostro futuro come paese sarà in pericolo domani. Non abbiamo paura di nessuno su questo, siamo determinati (…) Non vivremo sotto paura e minacce», ha detto Cavusoglu.

In precedenza, Recep Tayyip Erdogan aveva dichiarato che la Turchia aveva raggiunto un accordo con la Russia sull’operazione militare contro i curdi, durante un discorso televisivo: «Siamo determinati. Afrin sarà liberata. Non faremo alcun passo indietro. Ne abbiamo parlato con i nostri amici russi. Abbiamo un accordo», ha detto Erdogan. 

Nessuna conferma ufficiale però è giunta da Mosca, riporta Press Tv.

Antonio Albanese