Da qualche settimana Assad è stato rieletto presidente della Siria con preferenze altissime: 95,1%. E questa non è una sorpresa, mentre forse non tutti sanno che in Siria nel nord il controllo territoriale non è più siriano ma in alcune zone è turco. Circa un anno fa, per volere della stessa Turchia e con il sostegno delle amministrazioni locali, che hanno vietato l’uso della sterlina siriana, si decise di utilizzare la lira turca al posto della sterlina siriana, in perenne crollo rispetto al dollaro.
Dopo un anno i media siriani come Baladi News hanno fatto il punto. Cercando di capire benefici e svantaggi nell’adottare la lira turca al posto della sterlina siriana. A quanto si apprende siccome anche la lira turca ha subito un tracollo e di fatto è anch’essa volatile, il potere di acquisto dei siriani della zona di Azaz è diminuito.
A farne le spese, ovvero a pagare il prezzo più alto, i dipendenti pubblici: insegnanti, poliziotti, esercito perché i loro stipendi sono fissi mentre la lira turca ha perso potere.
A guadagnarci invece i commercianti all’ingrosso che hanno avuto una maggiore stabilità dei prezzi nelle compravendite mentre a rimetterci sempre il consumatore finale che ha visto un incremento dei prezzi: dai biscotti alle piastre per cucinare.
Va considerato che ad Azaz la maggior parte delle merci viene acquistata in dollari e viene calcolata sulla lira turca, e qui le differenze economiche diventano grandi. Lo stesso si può dire per l’area di Idlib.
Sostanzialmente le sirene che invitavano i siriani ad adottare la lira turca per avere maggiore stabilità finanziaria rispetto alla sterlina siriana sono rimasti estremamente delusi per non parlare delle perdite economiche subite da chi ha convertito i propri risparmi dal dollaro alla lira turca.
Secondo gli analisti economico-finanziari siriani se proprio si voleva adottare una moneta per la stabilità era meglio orientarsi sul dollaro. Gli stessi analisti hanno affermato che per la Turchia e i turchi il calo della lira turca rispetto al dollaro non è un problema, perché il legislatore turco, quarant’anni fa, ha emanato leggi secondo le quali salari, stipendi e beni si adeguano automaticamente, secondo al tasso di inflazione annunciato dal Ministero delle Finanze o dalla Banca Centrale, ma ha colpito molto negativamente i cittadini siriani che non si applicano a quelle leggi e legislazioni. Disposizione di legge che non è stata fatta per i siriani.
In ultima analisi a guadagnare gli investitori turchi che a poco prezzo stanno acquistando ampie zone nell’area di Azaz e presto tutto questo succederà a Idlib, in questo modo i confini turchi si spostano a sud.
Graziella Giangiulio