SIRIA. Damasco è pronta a fare la guerra con Ankara

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L’ambasciatore siriano alle Nazioni Unite ha detto che Damasco si riserva il diritto di usare la forza contro l’invasione militare turca avvenuta in questi mesi.

Bashar al-Ja’afari, che è anche capo della delegazione siriana ai colloqui di pace in corso, ha fatto queste affermazioni dopo l’incontro con l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Staffan de Mistura, nella città svizzera di Ginevra il 2 marzo, riporta Press Tv.

Come si ricorderà, ad agosto 2016, la Turchia ha lanciato una grande offensiva militare in Siria, con l’obiettivo esplicito di allontanare lo Stato Islamico dal confine comune con la Siria e di bloccare l’avanzata dei gruppi curdi; Damasco ha da subito denunciato la presenza dei militari turchi come una violazione della sua sovranità.

La Turchia ha annunciato recentemente che le sue forze armate e i gruppi alleati avevano quasi il pieno controllo della città siriana di al-Bab e stavano pianificando di avanzare ulteriormente verso la vicina città di Manbij.

Ja’afari ha accusato inoltre lo High Negotiations Comiittee, Hnc, che è ospitato a Riad ed è il principale gruppo d’opposizione siriano, di tenere “in ostaggio” i colloqui di pace rifiutando di includere il terrorismo all’ordine del giorno dei colloqui di Ginevra.

«Il progresso fin qui raggiunto dai colloqui di Ginevra non deve essere tenuto in ostaggio dalla piattaforma di Riad», ha detto Ja’afari, sottolineando che l’opposizione «sarà responsabile per qualsiasi fallimento dei colloqui di Ginevra».

Il rifiuto di Hnc di discutere la questione del terrorismo nei colloqui di pace «non è stata propriamente una sorpresa», poiché alcuni dei membri del gruppo sono “terroristi in abiti civili”, ha detto l’ambasciatore siriano.

L’ultimo ciclo di negoziati intra-siriani è iniziato a Ginevra il 23 febbraio con lo scopo di trovare una soluzione alla crisi che attanaglia il paese dal 2011.

Commentando la lotta della Siria contro i terroristi, Ja’afari ha detto che la battaglia sarebbe andato avanti fino a che l’intero paese non fosse stato epurato dai militanti: «Le operazioni anti-terrorismo continueranno fino a che l’ultima porzione del territorio del nostro paese non sia liberata dai terroristi stranieri che stanno scatenando il caos».

Lucia Giannini