Il presidente siriano Bashar al-Assad, in una recente intervista al canale televisivo russo Rt-Uk, ha affermato che la maggioranza del popolo siriano sostiene il proprio governo ed è per questo che da nove anni il governo è ancora in piedi nonostante le aggressioni.
Stando a quanto riporta l’agenzia di stampa siriana Sana, il presidente al-Assad ha affermato che la Russia sta aiutando la Siria nella lotta al terrorismo perché difende il suo popolo, perché il terrorismo e la sua ideologia non hanno confini, e non vedono confini politici, e il mondo intero oggi è diventato un’unica arena per il terrorismo, e la Russia adotta e applica il diritto internazionale in correlazione con i suoi interessi nazionali, e gli interessi del suo popolo e con la stabilità globale e con l’interesse siriano e la stabilità siriana.
Nelle ben 29 domande rivoltegli, il presidente siriano, difende la sua condotta negli anni di guerra civile e di guerra contro Isis. Venendo a fatti più recenti, Assad ha indicato che Daesh ha due partner nel rubare il petrolio siriano dal 2014: Erdogan, e gli americani, che cercano sempre di saccheggiare gli altri Paesi.
Nelle sue risposte, il presidente siriano, cerca di essere molto chiaro e diretto nello smontare la narrativa occidentale sulla condotta dell’esercito siriano in questi anni di guerra: si va dall’inizio della guerra civile, ai bombardamenti sui civili, all’uso di armi chimiche, che Assad continua a smentire categoricamente, ai White Helmets siriani, definiti, affermando di avere le prove, una filiazione di al Nusra ergo di al Qaeda.
Allo stato dei fatti, è interessante leggere nella sua interezza la domanda e la risposta inerente la presenza di soldati Usa ai pozzi petroliferi siriani di Deir ez Zor.
«Domanda 16: (…) E credete a questa curiosa storia che i russi dicono che gli Stati Uniti rubano 30 milioni di dollari di petrolio al mese dalla Siria settentrionale? È una moneta di scambio nei colloqui di Ginevra, perché un esportatore netto di petrolio come gli Stati Uniti dovrebbe essere interessato a 30 milioni di dollari di petrolio al mese?
Presidente Assad: da quando Isis ha iniziato a contrabbandare petrolio siriano e a saccheggiare il petrolio siriano nel 2014, ha avuto due partner: Erdogan e la sua cricca, e gli americani, siano essi la Cia o altri. Quindi, quello che Trump ha fatto è solo annunciare la verità; non sta parlando di qualcosa di nuovo. Anche quando alcuni curdi hanno iniziato a saccheggiare il petrolio siriano, gli americani erano i loro partner. Quindi, si tratta di denaro, e si tratta del petrolio, ed è quello che ha detto Trump di recente. Non è affatto nuovo; non è affatto legato ai colloqui (si fa riferimento agli attuali colloqui di Ginevra, ndr).
Giornalista: Ma perché non siete più arrabbiati adesso perché, ovviamente, ciò costituirebbe una violazione della quarta Convenzione di Ginevra sul saccheggio delle risorse dei paesi.
Presidente Assad: Certo, noi siamo arrabbiati, ogni siriano è arrabbiato – sicuramente. Questo è un saccheggio, ma in realtà non esiste un ordine internazionale e non esiste un diritto internazionale. Ma questo non è nuovo, ad essere sinceri, non solo durante la guerra. Gli americani cercano sempre di saccheggiare gli altri Paesi in modi diversi non solo per quanto riguarda il petrolio o il denaro, o le risorse finanziarie. Saccheggiano i loro diritti, i loro diritti politici, ogni altro diritto. Questo è il loro ruolo storico, almeno dopo la Seconda guerra mondiale. Quindi, non è qualcosa di nuovo, non è strano o scollegato dalla loro politica precedente, ma di tanto in tanto prende forma diversa, e questa forma, saccheggiando il petrolio, è il modo più duro della politica americana, saccheggiando i diritti degli altri.
(…)
Se la guerra riguardasse il petrolio come fattore, è probabile che lo sia. Ma questo non è l’unico fattore; non dimenticate che c’è una guerra tra gli Stati Uniti e il resto del mondo. Ora, stiamo parlando di spostamenti tettonici e terremoti. Perché l’ordine mondiale dopo la Seconda guerra mondiale è finito, soprattutto dopo il crollo dell’Unione Sovietica; il mondo unipolare non funziona più. Quindi, ecco la nascita di potenze nascenti come la Russia, la Cina, l’India e altri paesi. Gli Stati Uniti non accettano nessun partner nel guidare il mondo, nemmeno il Regno Unito, la Francia, anche altri grandi paesi, non le chiamerei grandi potenze perché ha un altro significato, non sono più grandi. Non accettano partner. Ecco perché stanno lottando ora. Quindi, la guerra in Siria è il microcosmo della Terza guerra mondiale, diciamo, ma senza armamenti; attraverso una guerra per procura (…) Il petrolio è uno dei fattori della guerra, non la causa. Non credo, non credo, non credo solo per il petrolio».
Antonio Albanese