SIRIA. Assad fa la pace con Hamas

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Khalil al-Hayya, dirigente di Hamas, ha dichiarato il 19 ottobre che lui e i rappresentanti di altre fazioni palestinesi hanno tenuto un incontro “storico” a Damasco con il presidente siriano Bashar Assad e hanno concordato di porre fine al disaccordo tra il suo gruppo e la Siria.

L’incontro, il primo tra funzionari di Hamas e Assad in un decennio, apre la strada al ripristino delle relazioni tra il gruppo terroristico di Gaza e la Siria, riporta The Jerusalem Post. La crisi tra le due parti è scoppiata poco dopo l’inizio della guerra civile siriana, quando Hamas si è rifiutato di sostenere apertamente il regime di Assad nel conflitto con i gruppi di opposizione. I siriani hanno accusato Hamas di averli pugnalati alle spalle.

Al-Hayya ha dichiarato che Hamas ritratta qualsiasi “azione sbagliata” intrapresa in passato contro la Siria: «L’incontro con Assad segna il rilancio dell’azione congiunta palestinese-siriana», ha dichiarato al-Hayya a Damasco; «Siamo orgogliosi della Siria, che ha sostenuto e abbracciato il popolo palestinese. La Siria ha fornito ai palestinesi ciò che nessun altro Paese ha fornito».

Descrivendo l’incontro con Assad come “caloroso”, il funzionario di Hamas ha detto che il presidente siriano ha espresso la determinazione del suo Paese a sostenere la “resistenza” palestinese.

Hayya ha affermato che l’incontro ha dimostrato che lo “spirito di resistenza” si sta rianimando ed è imbattibile.

Con il termine “resistenza” si fa riferimento agli attacchi terroristici lanciati da Hamas e da altri gruppi palestinesi contro Israele. Al momento non è chiaro se i siriani permetteranno ai leader di Hamas di tornare a Damasco o di riaprire gli uffici del gruppo. Il segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah e l’Iran avrebbero svolto un ruolo importante nella mediazione della riconciliazione tra Hamas e Siria.

Oltre ad Hamas, hanno partecipato all’incontro con Assad anche i rappresentanti di alcuni gruppi radicali palestinesi, tra cui la Jihad islamica palestinese e il Fronte popolare per la liberazione della Palestina.

«Inoltre», ha aggiunto al-Hayya, «l’incontro è una risposta naturale ai piani americani e sionisti che mirano alla causa palestinese».

Lucia Giannini