ISIS è una seria minaccia per il Sud-Est asiatico

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SINGAPORE – Singapore 31/05/2015. Il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong, intervenendo all’International Institute for Security Studies Shangri-La Dialogue, il 29 maggio, ha osservato che il mondo si trova ora di fronte a una forma di terrorismo jihadista, guidato da una «versione perversa» dell’Islam.

Il sud-est asiatico è, poi, diventato anche un centro-reclutamento chiave per lo Stato Islamico, con più di 500 indonesiani e decine di combattenti provenienti dalla Malaysia tra le sue fila, riporta Channel News Asia. «Anche a Singapore, dove abbiamo una popolazione musulmana pacifica e ben integrata, alcuni individui sono stati “deviati”. Alcuni si sono uniti a Isis e altri sono stati intercettati e arrestati prima che potessero lasciare», ha detto Lee. «Abbiamo recentemente arrestato uno studente di 17 anni, e ne abbiamo trattenuto un altro di 19 anni, che era stato radicalizzato. Il diciannovenne aveva intenzione di unirsi a Isis in Siria, e se non fosse stato in grado di lasciare Singapore aveva intenzione di assassinare i capi di governo, tra cui il Presidente e per buona misura, il Presidente del Consiglio. Questo è il motivo per cui Singapore prende il terrorismo, e in particolare Isis, molto sul serio», ha sottolineato il premier. «La minaccia non è più solo lì, ma è finita qui», ha detto Lee. «L’idea che Isis può trasformare il sud-est asiatico in una provincia di un califfato islamico in tutto il mondo è un grandioso sogno. Ma non è così inverosimile che Isis possa stabilire una base da qualche parte nella regione, porre un’area geografica sotto il suo controllo fisico come in Siria e in Iraq, in qualche luogo lontano dai centri del potere, dal governo statale, dove il controllo dei governi non funziona perfettamente. Tutto ciò rappresenta una grave minaccia per tutta l’Asia Sud-Orientale».