Singapore:la patria degli hacker

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SINGAPORE – Singapore. 07/12/13. Arrestati gli hacker che avrebbero messo ko il sito del Primo Ministro di Singapore. Si tratta di due fratelli Mohammad Tahir Azhar, 27, e suo fratello Mohammad Asyiq Tahir, 21, in cella da novembre.

Su Mohammad Azhar pesano 10 capi di imputazione, tra cui quello di voler modificare i contenuti del sever del sito internet dell’ufficio del primo ministro il 7 novembre. I due, secondo i rumors, avrebbero alterato la funzione di ricerca del server e quindi quando si impostava la ricerca appariva una maschera.

Tra gli altri capi di imputazione per Mohammad Azhar: accesso non autorizzato a un computer, hacking nei conti on-line di un singolo individuo, modificare il contenuto su Twitter e Instagram. Mentre sul fratello Mohammad Asyiq sei i capi di imputazione ai sensi della legge Computer Misuse e sicurezza informatica.

In base alle leggi di Singapore stabilite dalla Computer Misuse Act e Cybersecurity, la massima pena è una pena detentiva di cinque anni e una multa di 20.000 dollari di Singapore (16.000 $). Una inezia se si pensa al danno di immagine o economico che i due hanno causato al primo ministro.

Diversi arresti sono stati fatti di recente in relazione a una recente ondata di pirateria informatica incidenti a Singapore. Gli attacchi sono avvenuti dopo che i membri apparenti di hacker Anonymous internazionali collettiva ha caricato un video messaggio ai primi di novembre minacciando di attaccare l’infrastruttura Internet del governo di Singapore, sollecitandolo a riconsiderare un quadro di licenze per un portale di notizie. Il primo ministro, Lee Hsien Loong, ha detto che le autorità di Singapore non “risparmieranno alcuno sforzo” per rintracciare i colpevoli che lanciano attacchi informatici, anche se non sono così sicuri di rintracciare i colpevoli nascosti dietro il velo di Internet. Dopo l’avvertimento, gli hacker hanno tentato di abbattere i siti web di Istana e l’ufficio del primo ministro l’8 novembre. Nel mese di novembre tre persone a Singapore sono stati accusati di compromettere siti appartenenti al Mo Kio, Comune Ang così come la Istana, o quello del palazzo presidenziale. Tra gli arrestati, James Raj Arokiasamy, 35 anni che presumibilmente si fa chiamare “il Messia”, è stato accusato a metà novembredi aver compromesso il sito web di un consiglio comunale locale da Kuala Lumpur, Malesia.
E ancora in via separata un’uomo d’affari Delson Moo e no studente Melvin Teo sono stati accusati di hacking per la pagina web della Istana 8 novembre. Le autorità hanno detto che l’hacking del sito internet dell’ufficio del primo ministro e il sito Istana non sono legati a James Raj .