Sicurezza e petrolio basilari per lo sviluppo della Libia

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LIBIA – Tripoli 11/09/2013. I quattro più importanti alleati occidentali della Libia, Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Italia, hanno manifestato la loro preoccupazione per il blocco nella produzione di petrolio e le conseguenze per il paese.

In un comunicato congiunto diffuso l’11 settembre, i quattro hanno invitato i libici a mettere gli interessi nazionali in primo luogo, ad evitare divisioni e di sostenere il governo di Ali Zeidan nei suoi sforzi per risolvere al crisi petrolifera in maniera pacifica «nel più breve tempo possibile». Riferendosi alla transizione democratica della Libia come «impegnativa» , hanno detto che «continueranno a lavorare a stretto contatto con il governo della Libia per aiutarlo nei suoi sforzi per ripristinare la sicurezza, costruire le sue istituzioni, e fornire beni e servizi di vitale importanza per il popolo della Libia». Un flusso continuo di petrolio e di gas, hanno detto, è «di fondamentale importanza per gli sforzi della Libia nel porre le basi di uno stato sicuro, stabile e prospero impegnato a costruire la democrazia, il buon governo, lo Stato di diritto, la riconciliazione nazionale, il rispetto dei diritti umani e le libertà fondamentali di tutti i libici». Le risorse energetiche della Libia «sono una fonte vitale di ricchezza nazionale del paese e appartengono al popolo libico» , dice la nota, sottolineando che un’economia sana è il pilastro fondamentale della sicurezza. E la sicurezza è sempre più il tema dolente del governo libico, che sembra incapace di poter garantire la pacifica convivenza. Sempre su questo tema, il nuovo ministro della Difesa libico è stato in visita a Khartoum  per intavolare dei colloqui sulla cooperazione militare bilaterale e sulla sicurezza delle frontiere. Abdel Rahman Al-Thani è stato nominato ad agosto 2013 a seguito di un a serie di attentati mortali avvenuti a Tripoli. La Libia, che sta ancora lottando per disarmare le milizie armate, sta lavorando per costruire un esercito nazionale; il nuovo ministro, che è un ex professore dell’accademia militare libica, si è impegnato a portare a termine questo compito entro sei mesi. Al-Thani e il suo omologo sudanese Abdel – Rahim Hussein hanno discusso di cooperazione militare e di sicurezza sulla frontiera comune, si legge sul sito web del ministero della Difesa sudanese. I due paesi hanno concordato nel 2012 di formare una forza comune per monitorare il confine tra i due paesi e di coordinarsi con le forze nel Ciad. Dopo la caduta del regime di Gheddafi, il governo libico ha ospitato nel marzo 2012 una conferenza sulla sicurezza delle frontiere tra Algeria, Ciad, Egitto, Mali, Mauritania, Marocco, Niger, Sudan e Tunisia. «La visita di Al-Thani ha avuto lo scopo di rafforzare le relazioni nel campo militare», ha detto il portavoce del ministero della Difesa, Abdulrazaq Al- Shebahe, riporta il Libia Herald. La situazione però è sempre drammatica, perché l’elenco delle vendette e delle ritorsioni si allunga continuamente: l’11 settembre, un colonnello in pensione dei servizi segreti di Gheddafi, è stato assassinato in un attentato con un’autobomba a Bengasi. Il colonnello Salem Mohamed Al-Urufi , 75 anni , è rimasto ucciso nell’esplosione,  avvenuta dopo la preghiera di mezzogiorno nel quartiere di Hay Bengasi Al -Salam , nei pressi del mercato automobilistico locale nella parte orientale della città. È l’ultimo di una serie di omicidi e tentati omicidi, rivolti principalmente contro personale militare, nella parte orientale del paese.