Sicurezza alimentare, la Cina cambia strategia

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Il Consiglio di Stato cinese è impegnato da martedì nel tentativo di trovare una soluzione per i problemi legati alla sicurezza alimentare, l’obiettivo è di farlo nell’arco di tre anni-cinque anni.

L’orientamento è quello di una vigilanza efficace e di severe punizioni per chi viola la legge. «L’industria alimentare cinese non è sicura o spesso agisce nell’illegalità» hanno dichiarato dal Consiglio di Stato. Il governo è pronto a lanciare un giro di vite sia su come si coltivano le piante sia, sulle persone che mettono in pericolo la sicurezza alimentare. Inoltre, il paese creerà un meccanismo di miglioramento della regolamentazione normativa, così come i sistemi di supporto tecnico. «I principali problemi di sicurezza alimentare sono legati a problemi di produzione, come ad esempio l’uso di additivi illegali e nella trasformazione dei prodotti alimentari che spesso avvengono in piccoli impianti illegali», ha affermato esperto di sicurezza alimentare Dong Jinshi, executive vice-presidente dell’Associazione Internazionale di Packaging alimentare a Pechino. La sicurezza alimentare è diventata una delle principali preoccupazioni per i consumatori cinesi dopo una serie di casi, come i prodotti per bambini alla melamina e la carne di maiale contaminata con clenbuterolo. Secondo la dichiarazione del Consiglio di Stato, la sicurezza alimentare diventerà una delle materie principali per la valutazione annuale dei governi locali. E ancora è prevista una banca dati dei registri di sicurezza delle imprese alimentari. E infine, i nomi delle ditte inserite nella black list saranno resi pubblici e le società saranno punite.