Pesca. Sicilia e Libia cercano l’accordo

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LIBIA – Tripoli 23/4/13. La Sicilia cerca di sbloccare la situazione dei rapporti con la Libia nel settore della pesca, settore nevralgico per l’economia siciliana e dei rapporti tra Italia e Libia.

Il presidente del Distretto produttivo della Pesca-Cosvap, Giovanni Tumbiolo, è a Tripoli per incontrare il ministro libico dell’Economia, Mustafa Abofanas, ed il Vice ministro dell’Agricoltura con delega alla Pesca, Adnan Gibrial (nella foto assieme a Tumbiolo). La missione è finalizzata alla determinazione degli accordi nell’ambito della cooperazione nella filiera ittica. Il presidente del Distretto era stato in precedenza a Bengasi dove ha incontrato i rappresentanti della Camera di commercio e gli imprenditori libici del settore marittimo al fine di portare avanti l’applicazione degli accordi firmati tra i due Stati nel 2012. «Non ci possiamo fermare» ha sottolineato Tumbiolo «nella ricerca di una difficile cooperazione in un clima socio-politico assai confuso qui in Libia. È in gioco il futuro e la stessa esistenza di un settore nevralgico e portante del lavoro e dell’economia siciliana».

Nel porto cirenaico, Tumbiolo insieme all’armatore, Vincenzo Lo Nigro, e il capitano, Rosario Grafato, comandante del peschereccio “Daniela L.” sequestrato nel porto di Bengasi il 7 ottobre 2012, hanno incontrato i miliziani, oggi militarizzati. Le parti stanno trattando per il rilascio del peschereccio.

Il “Daniela L”  era stato assolto il 21 novembre scorso dall’accusa di sconfinamento in acque libiche ma i miliziani avevano bloccato la sentenza ed il peschereccio non ha potuto lasciare il porto di Bengasi a causa di disordini scoppiati nella città libica per i quali anche il tribunale è stato chiuso con la sentenza rimasta nella cassaforte dell’ufficio del procuratore. I marittimi sono tornati comunque in Italia nel periodo natalizio.

Nella mattina del 23 aprile, il PresidenteTumbiolo ha fatto il punto della complessa situazione con l’ambasciatore italiano a Tripoli, Giuseppe Buccino Grimaldi, e con i consoli generali, Federico Ciattaglia e Pierluigi D’Elia.