SHAM. Controffensiva sciita contro ISIS e Raqqa tiene

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L’11 maggio è cominciato l’attacco contro ISIS a Tal Afar, Iraq, da parte delle milizie sciite. Lo stesso giorno, lo scorso anno, iniziò la battaglia per la ripresa di Fallujah sempre delle milizie sciite. Ad essere attaccata è stata la zona ovest della città con colpi di artiglieria.

A Marzo, ricordiamo, sempre le milizie sciite avevano colpito la zona dell’aeroporto di Tal Afar sotto il controllo di ISIS. Attacco che non ha portato all’eliminazione di ISIS dalla zona di Tal Afar. Questo nuovo attacco contro Daesh dovrebbe tagliare il cordone Daesh tra le città di Tal Afar, Ashiq, Mosul. Daesh ha lamentato morti e feriti tra i civili, soprattuto donne e bambini e ha risposto al fuoco con missili guidati contro mezzi militari delle milizie. Continuano anche gli scontri a Mosul nel quartiere di Musharifa. E ancora IED contro la polizia si registrano a: Baghdad, Diyala, Makhmur. In quest’ultima città nella regione di Erbil ISIS ha attaccato un villaggio, un posto di polizia dove ha preso anche armi e munizioni.

In Siria i ribelli nella zona di Qabun, Damasco, cercano i raggiungere un accordo con le forze di Assad che come successo per Douma, accetteranno a patto che i ribelli lascino le loro case e i lori beni per andare in una località, di solito Idlib, da sfollati, insieme ad altri sunniti. Dove poi bombarderà. Assad ha cambiato la demografia della Siria, via i sunniti, sì agli sciiti, anche di altre nazionalità. Soprattuto Hezbollah dal Libano che a Damasco si è comprata le case dei sunniti, civili, terrorizzati da ciò che le forze pro Assad potevano compiere e che sono venuti come profughi in Europa in cerca di fortuna. Sottolineamo che molti soldati che combattono in Siria con Assad non sono siriani.

L’80% di loro viene dall’Afghanistan, Iran, Libano, Iraq, Mongolia, Sud America, Caucaso, paesi balcanici, e quindi non hanno nessun tipo di relazioni con la popolazione, spesso mal pagati e affamati, assaltano villaggi e compiono violenze sui cittadini che non possono difendersi. Non parlando nemmeno la stessa lingua. Si intensificano gli scontri anche linea stradale che collega Damasco a Baghdad l’obiettivo è cacciare i ribelli sunniti e dove ci sono ancora, sacche di ISIS. L’obiettivo dichiarato dal governo siriano è di arrivare a liberare tutta la frontiera sud est del paese, da Suwayda a Deir Ez Zor, prendendo prima il posto di frontiera con l’Iraq di Al Tanf. La sensazione è che l’offensiva riguardi prima di tutto la liberazione dell’autostrada Damasco Bagdad fino appunto ad Al Tanf, poi si vedrà, anche sulla base delle avanzate nella zona di Palmira e a est di Aleppo. ISIS perde  la cava di Mushayrifa sul fronte del Jebel Shumriyah, a est di Homs.

Non distante, il SAA e le milizie affiliate hanno ripreso a Daesh la zona di Talilah a est di Palmira. Scontri molto forti sul fronte di Hama tra i qaedisti e forze pro Assad e ora si aggiunge anche ISIS che il 12 maggio ha compiuto un attentato sulla strada  Salamiyah e Ithriyah. L’obiettivo di ISIS è quello di arrivare ancora una volta a Khanaser che permette il collegamento tra la zona di Aleppo e il resto del paese e interrompere i rifornimenti. Rimane molto violento il fronte di Raqqa. Nonostante abbia perso terreno, Daesh l’11 maggio ha pubblicato il riassunto degli scontri  con i curdi nella zona di Raqqa indicando di aver ucciso 104 militanti del PKK nelle zone a est e ovest di Raqqa. Daesh ha lanciato attacchi simultanei nel pomeriggio dell’11contro le posizioni del PKK a Rifin, Karama e Al Jadidat. Il comunicato riporta anche le informazioni inserite ieri nel report degli attacchi a Al Ajrawi e a sud dell’aeroporto di Tabqa, in zona di Tabqa.  Gli scontri continuano la zona ancora non è stata liberata da ISIS.

Redazione

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