RUSSIA – Mosca 02/04/2016. La Serbia è interessata a far parte dell’Unione europea, ma non a scapito delle sue relazioni con la Russia.
È questa l’idea espressa dal ministro degli Esteri della Serbia Ivica Dacic in visita a Mosca.
«Abbiamo già detto che vogliamo diventare un membro dell’Unione europea, è nel nostro interesse, perché siamo un paese che appartiene geograficamente e politicamente a questa parte d’Europa, ma questo passo non può avvenire a scapito delle nostre buone relazioni con la Federazione russa», ha detto Dacic durante la conferenza stampa congiunta con il suo omologo russo Sergei Lavrov (nella foto) il 1 aprile. Dacic ha anche osservato che la Serbia non ha alcuna intenzione di aderire alla Nato. «La Serbia attua una politica di neutralità militare. Noi non intendiamo aderire alla Nato e nessuno in Serbia sta sollevando la questione. La nostra cooperazione con la NATO rimane al livello di Partenariato per la pace (…) non tutti non Serbia sostengono l’adesione alla Nato», riprova Sputnik. L’Unione europea ha concesso alla Serbia lo status di candidato nel 2012, ma vale che Belgrado attui una serie di riforme, come riconoscere il Kosovo come Stato indipendente mentre l’attuale governo serbo sostiene che le sue relazioni con il Kosovo non dovrebbero essere un fattore nei negoziati di adesione all’Ue. La Russia è «uno dei più importanti partner strategici della Serbia e Belgrado è grata a Mosca per il suo sostegno alle organizzazioni internazionali sulla questione del Kosovo,», riporta la Tass. «Se non fosse per la Russia, la Serbia sarebbe stata in una situazione molto peggiore sulla questione del Kosovo”, ha detto Dacic, prima dell’incontro con Lavrov. Come riporta b92.net, Mosca e Belgrado stanno sviluppando con successo una cooperazione politico, economico, militare e tecnica, ha detto Lavrov all’inizio della riunione. La Russia aiuterà la Serbia affrontare la crisi migranti, ha anche detto Lavrov, sottolineando che Centro umanitario russo-serbo nella città serba di Nis stia fornendo alloggi temporanei per i migranti.