SERBIA. Intesa tra Vučić e Orbán per la cooperazione in campo energetico

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Lo scorso 21 maggio il presidente serbo Aleksandar Vučić ha incontrato il premier ungherese Viktor Orbán per la prima volta dalla rielezione a capo dello stato lo scorso aprile. I due hanno concordato sulla necessità di rafforzare la partnership strategica tra Budapest e Belgrado, soprattutto per quanto riguarda gli approvvigionamenti energetici.

«Se l’Ungheria si ritrovasse in una situazione di necessità, la Serbia rimarrebbe a disposizione per fornire l’aiuto necessario» ha affermato Vučić, subito dopo aver annunciato che il capo del governo ungherese ha accordato la messa a disposizione delle proprie risorse per permettere alla Serbia di immagazzinare fra i 300 e i 500 metri cubi di gas, vista l’insufficiente capacità di stoccaggio del paese: per Vučić, questo sarebbe un accordo necessario in vista del “difficile inverno” che si delinea nei prossimi mesi con il perdurare del conflitto in Ucraina.

A margine dell’incontro, Orbán ha invece dichiarato che Serbia e Ungheria sarebbero “al sicuro” per quanto riguarda i rifornimenti di gas naturale e di risorse agricole: secondo il premier ungherese sarebbe significativa la garanzia del collegamento ferroviario che, attraverso la Serbia, permetterebbe ai paesi centro-europei di ricevere i rifornimenti provenienti dai porti greci.

Secondo Vučić la partnership con Orbán sarebbe strategica anche per quanto riguarda l’accesso alle risorse nucleari: la Serbia intenderebbe garantirsi una quota di partecipazione per la costruzione dell’impianto nucleare Paks II in territorio ungherese, centrale il cui progetto è nato da un’intesa tra Budapest e la compagnia statale russa Rosatom.

Il presidente serbo vorrebbe ricorrere a investimenti sull’energia nucleare anche sul piano interno: la Serbia nei prossimi mesi potrebbe optare per la costruzione di reattori modulari che permetterebbero al paese di “non dipendere più da nessuno” in campo energetico. A tal proposito, Vučić ha anche ribadito che il rincaro dei prezzi dell’energia coinvolgerà inevitabilmente anche la Serbia, ma che la presidenza e il governo di Belgrado intendono lavorare per fare in modo che questo avvenga gradualmente.

Carlo Comensoli