SERBIA. Droni armati cinesi per Belgrado

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Le forze armate serbe riceveranno droni armati costruiti in Cina nei prossimi mesi, segnando la prima volta che Uav cinesi siano venduti ad un paese europeo. La Serbia riceverà nove droni Chengdu Pterodactyl-1 (Wing Loong) entro sei mesi, con un possibile ordine successivo di altri 15, hanno detto i media a Belgrado ripresi da Star and Stripes.

La vendita cinese del velivolo senza pilota è la sua più grande esportazione di attrezzature militari in Europa negli ultimi decenni, e segna l’incursione più significativa di Pechino in un continente dove le forze armate si sono tradizionalmente affidate a produttori di armi statunitensi ed europei. Pechino è diventata sempre più economicamente impegnata in Serbia e altrove nell’Europa sudorientale nell’ambito della Belt and Road Initiative, in particolare in progetti infrastrutturali come strade, ferrovie e porti.

Le recenti mosse della Cina sul territorio della Nato o in prossimità di esso hanno attirato l’attenzione degli Stati Uniti. Presso il quartier generale del Comando europeo degli Stati Uniti a Stoccarda, i funzionari hanno espresso preoccupazione per il fatto che la Cina acquisti partecipazioni in numerosi porti europei, e per le ambizioni artiche della Cina nella sua “Polar Silk Road”.

La Serbia, bombardata dalla Nato durante la guerra del Kosovo nel 1999, è uno dei principali candidati all’adesione all’Unione Europea, ma ha anche rifiutato la possibilità di aderire alla Nato. Belgrado si è invece dichiarata nazione neutrale dal punto di vista militare, affermando di voler acquistare armi e altri equipaggiamenti militari da vari fornitori, tra cui Stati Uniti, Russia, Cina e nazioni europee.

«Questa vendita rafforzerà notevolmente l’esercito serbo, che guadagnerà capacità che non ha avuto in passato», ha detto il ministro della Difesa Aleksandar Vulin alla televisione statale serba. Vulin ha parlato il giorno dopo aver ospitato una delegazione militare cinese di alto livello guidata dal Gen. Zhang Youxia, vicepresidente della potente Commissione militare centrale di Pechino.

I droni da combattimento Pterodactyl-1 (Wing Loong), che assomigliano notevolmente agli MQ-9 Reaper e MQ-1 Predator, hanno la capacità di esplorare, scoprire obiettivi durante giorno e notte, e colpirli con bombe e missili a guida laser. Negli ultimi due anni, l’esercito serbo ha ottenuto dagli Usa decine di Humvee, nove elicotteri armati Airbus H145M e dalla Russia sei caccia a reazione MiG-29, di seconda mano. I droni saranno il primo sistema d’arma cinese significativo nel suo arsenale.

Antonio Albanese