SERBIA. Crescono gli IDE verso Belgrado

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Negli ultimi tre anni, la Serbia è emersa come una destinazione favorevole per gli Investimenti Diretti Esteri, attirando un totale di 11,3 miliardi di euro, ha dichiarato la banca centrale del Paese il 16 aprile.

Il successo del Paese nell’attrarre Ide è il risultato di un ambiente macroeconomico stabile, di un settore bancario solido, di una crescita economica continua, di una gestione fiscale prudente e dell’impegno nelle riforme del settore energetico.

Una parte significativa di questi investimenti, per un totale di 6,2 miliardi di euro, è stata indirizzata verso i settori orientati all’esportazione, riflettendo gli sforzi del Paese per rilanciare la propria economia attraverso il commercio internazionale, si legge nel comunicato, dopo che il governatore Jorgovanka Tabakovic ha incontrato i principali investitori globali durante gli incontri di primavera del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.

Uno dei fattori chiave che contribuiscono al successo della Serbia nell’attrarre gli Ide è il ciclo ininterrotto degli investimenti nel Paese. Questo ha creato un ambiente favorevole per gli investitori, fornendo loro stabilità e fiducia nel clima commerciale, ha detto Tabakovic. Di conseguenza, la Serbia è pronta a raggiungere almeno 42 miliardi di euro di esportazioni di beni e servizi nel 2023.

Il governatore della Nbs ha anche sottolineato altri fattori che indicano che la Serbia è una destinazione attraente per gli investimenti.

In primo luogo, le riserve valutarie record del Paese, pari a 21,4 miliardi di euro a fine marzo, indicano un ambiente macroeconomico stabile e politiche monetarie solide.

Il settore bancario serbo è stato riconosciuto per la sua “forza e resilienza” di fronte agli shock esterni, con regolamenti e supervisione prudenti, ed è riuscito a sostenere la crescita economica fornendo finanziamenti e altri servizi bancari a imprese e privati.

Anche la Serbia ha assistito a una continua crescita economica, con aspettative di ritorno a un tasso del 4%. Questa performance economica positiva è stata sostenuta dall’attuazione di nuove regole fiscali e dalla solidità delle finanze pubbliche, ha dichiarato Tabakovic.

La Serbia è riuscita a ridurre il debito pubblico in percentuale del prodotto interno lordo al 51,1% a febbraio, e anche questo è stato visto positivamente dagli investitori. Nonostante gli elevati investimenti di capitale, il Paese dovrebbe ridurre ulteriormente il proprio deficit fiscale.

Secondo la banca centrale, la Serbia è stata attiva anche nell’implementazione di riforme nel settore energetico, con particolare attenzione all’aumento della quota di fonti di energia rinnovabili, in linea con gli sforzi globali verso lo sviluppo sostenibile e la protezione dell’ambiente. Tali riforme sono state valutate positivamente dagli investitori, in quanto riflettono l’impegno della Serbia a modernizzare il settore energetico e a promuovere pratiche rispettose dell’ambiente.

Lucia Giannini

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