SERBIA. Coprifuoco e restrizioni contro il coronavirus

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Da mercoledì scorso, la Serbia ha imposto un coprifuoco notturno per arginare l’epidemia di coronavirus.Il presidente Aleksandar Vucic in un discorso in diretta televisiva alla nazione ha chiesto alle persone di età superiore ai 60 anni di rimanere a casa in ogni momento.

Il coprifuoco sarà in vigore dalle 20.00 alle 5.00 ora locale, cioè dalle 1900 Gmt alle 0400 Gmt. «Possiamo superare questo problema solo con misure serie. Non si può curare il cancro con l’aspirina», ha detto Vucic ripreso da Anadolu.

Il Presidente serbo ha aggiunto che le frontiere, gli ospedali e i centri di immigrazione saranno sorvegliati dai soldati. Anche le elezioni generali e locali previste per il 26 aprile saranno rinviate, ha detto Vucic.

La domenica successiva, la Serbia ha dichiarato lo stato di emergenza. Il Paese ha anche chiuso le frontiere agli stranieri, mentre l’istruzione nelle scuole e nelle università è stata sospesa e i palazzetti dello sport e le palestre sono stati chiusi.

I programmi di “istruzione domestica” in Serbia sono iniziati il martedì mattina della scorsa settimana. La Serbia ha finora confermato oltre cento casi di coronavirus.

Il 20 marzo scorso, Belgrado ha registrato la prima morte di un malato colpito da covid19: un uomo di Kikinda, ha dichiarato il primo Ministro serbo Ana Brnabic.

La Premier, il 20 marzo, riporta al Jazeera Balkans, ha annunciato la presenza di 135 casi registrati di coronavirus di cui 64 in isolamento e otto ricoverati con l’ausilio di respiratori, riporta Tanjug.

«Sfortunatamente abbiamo un deceduto. Alcune ore fa, un uomo di 59 anni di Kikinda è morto al Centro Clinico della Vojvodina a Novi Sad. I nostri team medici stanno combattendo per la vita di altri otto cittadini», ha detto Brnabic, aggiungendo che il defunto è stato infettato da coronavirus; il cui figlio era stato a Milano e anch’egli infettato.

Brnabic ha dichiarato che era responsabilità di tutti i cittadini cercare di proteggere se stessi, i propri cari, le famiglie, i vicini, la comunità locale uscendo il meno possibile e seguendo le raccomandazioni «Sono state messe in atto misure restrittive per preservare la salute della nazione, per avere il minor numero di vittime possibile in questa guerra e per dare una possibilità al sistema sanitario», ha detto Brnabic, aggiungendo che questo è il motivo per cui le restrizioni ai movimenti saranno rafforzate.

Maddalena Ingrao