UGANDA – Kampala. I rappresentanti del governo congolese e le forze M23 hanno firmato un accordo preliminare in cui entrambe le parti hanno accettato la propria responsabilità per il fallimento di un precedente accordo di pace del 2009. Si tratta , scendo gli osservatori di un segnale dell’impegno di entrambe le parti nel voler andare avanti col dialogo.
Crispo Kiyonga, il ministro ugandese che sta mediando i colloqui, ha detto in conferenza stampa che con l’accordo, siglato il 6 febbraio, è stato raggiunto un importante passo avanti «nello spirito di riconciliazione».
M23 è composto da centinaia di soldati che hanno disertato l’esercito congolese nell’aprile 2012 dopo aver accusato il governo di non aver rispettato i termini dell’accordo di pace del 2009, che li aveva inquadrati nell’esercito nazionale. Sono per lo più di etnia tutti, oggetto del genocidio del 1994 in Ruanda. Si ritiene che i ribelli siano sostenuti dal Ruanda, che però nega le accuse.
Da dicembre 2012 i ribelli e il governo congolese stanno negoziando nella capitale ugandese, Kampala, nel quadro della Conferenza Internazionale sulla Regione dei Grandi Laghi, un blocco regionale di cui sia Congo e Ruanda sono membri. I colloqui erano iniziati con lo scambio di accuse di entrambe le parti negoziazione sulla responsabilità dello stato di tensione nel Congo orientale.
A novembre 2012, M23 aveva preso Goma, città più grande nel Congo orientale e stazione commerciale chiave, ma poi si era ritirato sotto la pressione internazionale.