Abbiamo iniziato da alcune settimane una collaborazione con Camp Italia, social su Second Life per la produzione di video educational sui temi della geopolitica e sulla sua evoluzione anche nei mondi virtuali. La serie si chiama Kender: occhi sul mondo che cambia.
È una sfida stimolante con cui intendiamo portare tematiche di attualità geopolitica, trend di sviluppo di determinati situazioni che riteniamo, assieme agli animatori di Camp Italia, interessanti anche per il mondo della realtà virtuale.
Perché il nome Kender?
I kender sono “razza fantasy” inizialmente sviluppata per l’ambientazione della campagna di Dragonlance per il gioco di ruolo Dungeons & Dragons. Il primo personaggio”kender” è stato Tasslehoff Burrfoot. Tasslehoff è apparso per la prima volta nel modulo d’avventura di Dragonlance: Dragons of Despair, pubblicato nel marzo 1984 e, nello stesso anno nel romanzo I draghi del Crepuscolo d’Autunno.
Sono una razza amante dell’ avventura, curiosa, spontanea che incarna la giovinezza, la voglia di vivere che tutti gli avventurieri condividono ed esistono solo nel mondo di Krynn. Hanno la tendenza a raccogliere qualunque cosa che non sia inchiodato a terra. Non lo fanno per ingordigia ma solo per l’immensa curiosità di cui sono dotati sin dalla loro creazione e che li spinge a guardare in forzieri chiusi, a sgattaiolare dentro stanze sorvegliate e a mettere le mani nelle borse e nelle tasche di chiunque solo per scoprire cosa c’è dentro.
Tutte le caverne buie devono essere esplorate, tutte le porte chiuse devono essere aperte e tutti i forzieri racchiudono qualcosa di interessante. Di solito non hanno intenzione di tenere quello che hanno trovato, ma scoprono che la persona da cui l’hanno appena preso in prestito se n’è andata o che loro stessi hanno proseguito senza farci caso. L’insaziabile curiosità dei kender li spinge a indagare su ogni cosa… compresi gli oggetti personali altrui.
Redazione