Scozia indipendente? Fuga bancaria

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REGNO UNITO – Londra 08/08/2014. Le banche registrate in Scozia potrebbero probabilmente andare via dal territorio scozzese per trasferirsi nel Regno Unito se il voto per l’indipendenza scozzese nel referendum il 18 settembre, avesse esito positivo.

L’analisi è stata fatta in uno studio dell’Istituto Nazionale di Ricerche Economiche e Sociali britannico pubblicato l’8 agosto. Lo studio esamina le opzioni valutarie e bancarie della Scozia in caso di indipendenza. Il Paese dovrebbe infatti scegliere se continuare ad utilizzare la sterlina inglese, che non controllerebbe; avviare le procedure per aderire all’euro, iter che potrebbe richiedere anni; o stampare una propria nuova moneta.

Il problema immediato è che le banche scozzesi sarebbero tagliate fuori dalla Banca d’Inghilterra come “prestatore di ultima istanza”, cioè la banca centrale nazionale che puntella tutte le altre banche e fornisce una sorta di “assicurazione” contro il crollo totale (come nella crisi del 2007-2008). Senza il credibile sostegno della banca centrale, le autorità di regolamentazione delle banche britanniche dovranno probabilmente richiedere a tutte le banche di registrarsi nel Regno Unito e non in Scozia, si legge nello studio.

Questa eventualità, ovviamente, potrebbe portare a un vasto esodo finanziario dalla Scozia: circa il 9% del Pil scozzese deriva dai servizi finanziari, e la finanza costituisce il 15% delle esportazioni del paese; per la neonata Scozia indipendente sarebbe un grave danno economico. Va da se, che la Scozia continuerebbe ad avere le banche, ma sarebbero tutte semplici filiali di banche britanniche, con sede nel Regno Unito.