
PhosAgro, holding chimica russa che produce fertilizzanti, fosfati e fosfati per mangimi, ha aumentato le esportazioni di fertilizzanti in Brasile dell’8% nei primi quattro mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2022.
Secondo un rapporto della GlobalFer, specializzata in informazioni sul settore, le forniture all’America Latina sono aumentate del 50%, mentre quelle all’Europa sono diminuite del 10%, ha dichiarato il direttore finanziario di PhosAgro Alexander Sharabaika, riporta MercoPress.
Poiché l’azienda vende fertilizzanti sul mercato spot, il quadro generale delle esportazioni entro la fine dell’anno dipenderà dalla geografia della domanda di solventi, ha aggiunto il direttore finanziario. Il piano di produzione dell’azienda per il 2023 è di 11,3 milioni di tonnellate.
Un’altra società, sempre russa, Uralchem, ha dovuto ristrutturare l’attività in termini di mercati nel 2022, «anche spostando parte delle nostre vendite dall’Europa all’Africa, al Brasile e all’America Latina», ha dichiarato il presidente del consiglio di amministrazione, Dmitry Tatyanin, in un’intervista alla TASS. La necessità di tali adattamenti è sorta in risposta alla guerra iniziata in Ucraina nel 2022, che ha dato luogo a restrizioni all’acquisto in Europa e a sanzioni che finiscono per incidere sull’afflusso di prodotti russi.
«In generale, l’azienda si è adattata alle sfide del mercato internazionale del trasporto merci. Al momento non vediamo alcun problema sistemico nella consegna dei prodotti ai clienti», ha dichiarato Tatyanin.
La Russia è il principale fornitore di fertilizzanti del Brasile. Secondo il ministero brasiliano dell’Industria, della Pianificazione e del Commercio, nel 2021 circa un quarto di tutti i fertilizzanti importati proveniva dalla Russia, sia in termini di valore che di tonnellate. Anche nei mesi successivi, questa tendenza è proseguita con altrettanta forza nel 2022, raggiungendo livelli record rispetto ai periodi precedenti. Anche la partecipazione della Bielorussia, seppur minore, deve essere considerata nel pool di importazioni di fertilizzanti del Brasile; inoltre, a differenza della Russia, la Bielorussia ha subito il blocco delle esportazioni di fertilizzanti da parte dei Paesi limitrofi da marzo 2022. Come nel caso del gas naturale verso l’Europa, il Cremlino è consapevole dell’importanza delle sue risorse naturali e sa come usarle per fare leva politica in tempi di conflitto, smorzando la determinazione e le politiche dei Paesi che dipendono dagli input russi.
Avendo come baricentro della politica internazionale la mitigazione dei conflitti internazionali, il Brasile è tradizionalmente contrario agli embarghi, in quanto troppo onerosi per la popolazione del Paese oggetto dell’embargo, e questa posizione è stata utilizzata per giustificare il mancato coinvolgimento del Brasile nelle sanzioni alla Russia e per il suo impegno nel proporsi come mediatore con un piano di pace.
Antonio Albanese