SANZIONI. Carbone del Donetsk sui mercati turchi?

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Tra febbraio e luglio, carbone del valore di 14,3 milioni di dollari o più, prodotto in alcune parti dell’Ucraina sotto l’occupazione russa, sarebbe stato esportato in Turchia

Secondo quanto riferito da Reuters che ha analizzato i dati doganali russi, la Turchia si è rivelata un mercato disponibile per le spedizioni di carbone di almeno 10 produttori.

Nel semestre anzidetto sono state trasportate in Turchia circa 160.400 tonnellate di carbone dalle regioni annesse dell’Ucraina orientale di Donetsk e Luhansk, come confermato anche da alcuni dei produttori.

La Turchia non si è unita ai paesi occidentali nell’imporre sanzioni a Mosca o nel limitare il commercio con la Russia o con le aree dell’Ucraina controllate dai russi. In effetti, ha goduto di una sorta di boom commerciale nel momento in cui la Russia è passata a mercati alternativi di esportazione e importazione per compensare gli affari persi con i paesi che stanno montando una reazione economica contro il Cremlino per la sua decisione di dichiarare guerra all’Ucraina, riporta poi BneIntelliNews.

La settimana scorsa, gli Stati Uniti hanno rivolto le loro sanzioni contro diverse società turche, sostenendo che stavano avendo un ruolo nell’aiutare la Russia ad eludere le sanzioni.

La Turchia assume una posizione neutrale nei confronti della guerra Russia-Ucraina, cercando di mantenere buone relazioni sia con Mosca che con Kiev sulla base del fatto che è in grado di agire come intermediario nel perseguimento di una pace di cui entrambe le parti possano fidarsi. Tuttavia, Ankara ha ripetutamente affermato di riconoscere l’integrità territoriale dell’Ucraina.

Il rapporto sui dati doganali concludeva inoltre che la Turchia era di gran lunga la più grande destinazione di esportazione di carbone dalle regioni ucraine annesse alla Russia.

L’uso del carbone nella produzione di elettricità in Turchia è in aumento nonostante la crisi climatica e l’appello globale rivolto ai paesi a ridurre le proprie emissioni nell’atmosfera. I dati ufficiali mostrano che nel primo semestre del 2023 ha prodotto 31,5 milioni di megawattora, MWh, di elettricità dal carbone importato, in aumento di circa un quarto rispetto all’anno precedente.

Secondo Interfax, i venditori che hanno venduto il carbone spedito in Turchia sono registrati in Russia e nei territori ucraini annessi. Gli acquirenti erano società registrate a Hong Kong, negli Emirati Arabi Uniti e in giurisdizioni offshore tra cui il Belize e le Isole Vergini britanniche, secondo Reuters secondo i dati doganali. Non c’erano società turche quotate, e fino ad ora non si è riusciti a trovare contatti per gli acquirenti né a stabilire chi fossero i beneficiari finali.

Lucia Giannini

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