Esplode l’estate e parte l’SOS sangue. Il rischio dietro l’angolo – spiegano dall’Associazione Piera Cutino – è quello di andare incontro a una vera e propria emergenza difficile da gestire durante il periodo delle vacanze. Emergenza innescata pure dalla recente pandemia da Covid-19 non ancora esaurita.
Un’eventualità sulla quale occorre intervenire rapidamente coinvolgendo l’opinione pubblica e i decisori politici. Specie nei confronti dei pazienti beta talassemici per i quali il sangue è indispensabile all’erogazione delle procedure salvavita.
Presentato al Ministero della Salute, lo spot che accende i riflettori su una problematica ormai divenuta cronica, ovvero la carenza di sangue e la conseguente necessità di trovare al più presto nuove risorse.
Dal 2019 al 2021, infatti, il numero dei donatori si è ulteriormente assottigliato di quasi il 2%. Un’emorragia che prosegue ormai da 10 anni: dal 2012, la popolazione di chi dona è calata complessivamente del 5%.
Allo stesso tempo – commentano dall’Associazione Cutino – si registra pure un invecchiamento dei donatori pari a circa il 10% sul 2021.
L’emergenza sangue oltre ad avere importanti ricadute sul numero degli interventi chirurgici già programmati è elemento essenziale alle terapie a cui si sottopongono periodicamente i beta talassemici.
Ecco, allora, l’appello rivolto al Governo centrale e più segnatamente al Ministero della Salute, partito nel corso di un recente incontro aperto alla stampa e organizzato proprio dai vertici della Cutino.
«Una campagna di sensibilizzazione alla donazione attraverso uno spot, così da spiegare quanto sia importante questo gesto e altri interventi che ci auguriamo possano incrementare il numero delle donazioni soprattutto da parte delle fasce giovanili – afferma Giuseppe Cutino, fratello di Piera (venuta a mancare nell’82 a causa di questa patologia) e fondatore dell’Associazione Piera Cutino -. Il 14 giugno si è celebrato il World Blood Donor Day e la nostra associazione, da sempre impegnata per la difesa dei pazienti talassemici, quest’anno vuole diffondere un messaggio semplice e incisivo. Nello spot non abbiamo coinvolto attori professionisti, bensì un autentico donatore e una paziente in modo da raccontare la realtà di cui parliamo senza alcuna finzione e senza filtri».
«I pazienti con beta talassemia – dice Gian Luca Forni, Direttore del Reparto di Microcitemia dell’Ospedale Galliera di Genova – eseguono in media due trasfusioni al mese. Le opzioni di trattamento consentono di ridurre fino al 50% il fabbisogno di sangue e migliorano la qualità di vita delle persone malate seppur le trasfusioni rappresentino a tutt’oggi un’opzione indispensabile».
«È arrivato il momento di mettere la donazione di sangue al centro degli interventi della sanità pubblica. Il Ministero della Salute e dell’istruzione – insiste Aurelio Maggio, direttore del Campus ematologia Franco e Piera Cutino – investano da subito in formazione, pubblicità e risorse».
Il claim del video Siamo tutti uniti da un filo rosso. Mai per caso. Dona il sangue contiene il messaggio affidato al pubblico, in particolare adolescenti e giovani donne e giovani uomini, da Enza Ricotta paziente con talassemia major seguita al Campus di Ematologia Cutino di Palermo e protagonista del filmato.
Lo spot è stato realizzato con il supporto di Fondazione Sicilia e Celgene.
Marco Valeriani