SALUTE. Odontoiatra sociale, subito un piano strategico a favore degli over 65

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Occorre da subito un piano per l’odontoiatria sociale. L’appello arriva da Senior Italia Federanziani che mette in luce l’esborso destinato a queste cure: ben 19 miliardi di euro l’anno.

«Costi che gravano quasi esclusivamente sulle tasche dei cittadini. E solo chi ha una pensione più alta della media può rivolgersi al privato».

Nel nostro Paese – il dato deve far riflettere – appena il 19 per cento degli over 65 è in grado di affrontare la spesa per una protesi dentale fissa; mentre arriva a malapena al 34 per cento la quota di quanti riescono ad acquistare quella mobile. Ma c’è di più: il 90% degli over 60 non fa il lavaggio dei denti dopo aver mangiato e spende meno di 10 euro al mese per l’igiene della bocca. E pensare che un quasi un senior su due – qui la percentuale arriva a 46 punti – porta una protesi: di questi, il 43 per cento fa uso degli adesivi per il bloccaggio e il 49% utilizza apposite pastiglie per mantenerne la pulizia: la protesi grava sul portafoglio del 60% degli over 65 attorno ai 2.000 l’euro.

E il rapporto con il dentista a quale livello si attesta?

Il 49% fa ricorso allo specialista al massimo tre volte l’anno. Di contro, il 35% non s’affaccia alla porta dello studio dentistico se non in casi di gravità assoluta. Si prediligono gli odontoiatri privati – nell’82% degli anziani opta per questa soluzione – nemmeno uno su dieci sceglie i riferimenti delle strutture pubbliche. Infine, il 6% si rivolge ai servizi di uno studio privato convenzionato e l’1% a un centro attivato in franchising. Fatti due conti, a quasi il 50% degli over 60 il dentista viene a costare meno di 300 euro l’anno.

Ecco, allora, l’invito di Senior Italia Federanziani perché quanto prima si arrivi a un piano strategico rivolto all’odontoiatria sociale.

«L’odontoiatria – commenta il presidente Roberto Messina – non deve essere un lusso per pochi anziani benestanti, bensì un’assistenza garantita a tutti gli over 65. Secondo l’Inps il valore medio delle pensioni è di 13.753 euro per un computo mensile di 1.146 euro. In verità – spiega Messina – i rincari e gli aumenti dei prezzi attuati negli ultimi anni porta a una disponibilità di 948 euro al mese!».

Cosa dice l’Istat? Secondo il rapporto dell’Istituto di Statistica, la spesa destinata ai consumi sanitari dei pensionati è del 6,1%; vale a dire meno di 60 euro al mese. Risultato: visto che non si può fare a meno dei farmaci o delle visite specialistiche, all’odontoiatria a pagamento accedono i pochi dalle disponibilità finanziarie più solide.

«A nostro avviso – chiarisce Messina – un programma di odontoiatria sociale non può prescindere da campagne di prevenzione e terapeutiche così da consentire l’accesso alle cure anche da parte delle fasce deboli della popolazione. Il Consiglio Superiore di Sanità ha approvato un documento, già al vaglio del Ministero, che scatta un’istantanea della situazione e individua le risorse economiche necessarie all’eventuale modifica dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) a riferimento. Necessitano nuove sinergie tra strutture pubbliche, università, studi convenzionati e industria».

Marco Valeriani

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