SALUTE. ICTUS, tra le prime tre cause di morte in Italia: pronte le nuove linee guida

151

L’interesse dei media sull’ictus si è riacceso, proprio di recente, sulla spinta emozionale provocata dal ricovero di alcuni pazienti-personaggi famosi italiani.

L’evento cerebrovascolare nel nostro Paese è tra le prime tre cause di morte e la prima di disabilità.

Ogni anno gli ospedali e i centri specializzati accolgono 185mila persone colpite da ictus. Di queste, in 45mila sopravvivono seppur con esiti molto gravi e fortemente invalidanti.

Numeri allarmanti, tanto da indurre l’ISA-All (Italian Stroke Association – Società Italiana Ictus) a predisporre e redigere nuove linee guida terapeutiche – scritte con il supporto dell’AINR, Associazione Italiana di Neuroradiologia e numerose altre realtà – approvate e già pubblicate dall’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità.

In concreto si tratta di raccomandazioni che consentono di guardare al futuro del trattamento dell’ictus con maggior ottimismo.

Tra le nuove indicazioni: l’allargamento della finestra terapeutica, come l’estensione della trombolisi farmacologica fino a 9 ore dall’esordio dei sintomi e fino a 24 per la trombectomia meccanica. Solo per trombolisi e trattamenti endovascolari, rispetto al 2016 sono state presentate 42 raccomandazioni e 32 sintesi in più, per un totale di 59 raccomandazioni e 58 sintesi.

«La nostra società scientifica – spiega Mauro Silvestrini, presidente ISA-All – è impegnata sui vari fronti della malattia: dalla fase pre-ospedaliera a quella acuta, al ricovero e alle problematiche che insorgono nel periodo della degenza in struttura sanitaria».

Nel congresso svoltosi da poco a Lecce, si è altresì discusso della prevenzione secondaria, mettendo sotto lente specifiche sessioni dedicate alle dislipidemie e alle aritmie, nonché alle complicanze a lungo termine e al saper affrontare la spasticità.

Nell’ultimo anno – precisa Silvestrini – si è registrata l’ottima adesione dei giovani alla Società, anche sull’onda del battesimo di ISA Young.

«Abbiamo voluto promuovere la loro partecipazione – aggiunge il presidente – così da valorizzare una nuova visione per la ricerca e la formazione. In tre mesi, più di 200 nuovi soci under 40: risultato del quale siamo orgogliosi».

«Oggi l’attenzione all’ictus, alla riconoscibilità dei segni e all’importanza di agire in tempi rapidi è molto aumentata – chiarisce Paola Santalucia, presidente eletto ISA-All – grazie all’impegno delle società scientifiche e alla divulgazione che, come ISA-AII, viene svolta quotidianamente sui nostri canali e nelle strutture in cui operiamo».

Santalucia lamenta tuttavia l’assenza di un’attenzione a pari grado nei tempi del post-evento e ai disturbi che possono insorgere a distanza. A iniziare dalla spasticità, problema più ricorrente. Da qui e per aumentare la consapevolezza al riguardo si è dato vita alla campagna di comunicazione Strike on Stroke la cui conclusione è prevista il prossimo 14 aprile.

«Attraverso il progetto – conclude Santalucia – siamo venuti a conoscenza della situazione nei reparti di riabilitazione, delle mancanze di strumenti che gli specialisti lamentano e della poca conoscenza dei pazienti riguardo le possibilità di trattamento dei loro disturbi. È importante garantire omogeneità di cura su tutto il territorio nazionale, non soltanto nelle “Stroke Unit” ma pure nel post-acuto. Trattare le criticità significa offrire alle persone colpite da ictus la possibilità di tornare a vivere una vita di alta qualità».

Marco Valeriani

Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/