SALUTE. Donazione organi: Trento il comune più virtuoso

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Da una parte il Trentino, con la città capoluogo – Trento – a fare da vettore in alta graduatoria; dall’altra il piccolo paese di Geraci Siculo, nella calda Sicilia palermitana, a scalare le posizioni grazie a una storia di donazione senza precedenti.

La classifica del Centro nazionale trapianti sui Comuni più virtuosi nella raccolta delle dichiarazioni di volontà alla donazione – dichiarazioni ricevute dagli uffici anagrafe nel 2021 – unisce, non solo virtualmente, il Nord al Sud.

I dati, certificati dall’ultima edizione dell’Indice del Dono, il rapporto con il quale CNT mette in ordine i numeri registrati al momento dell’emissione della carta d’identità digitale, vedono protagonisti 6.845 Comuni nei quali il servizio è già attivo.

Nelle grandi realtà urbane – oltre i 100mila abitanti – è allora Trento ad aver ottenuto l’indice più alto con un punteggio di 70,26/100. Negli ultimi dodici mesi, 8.961 i cittadini del capoluogo che hanno espresso la propria volontà circa il tema della donazione di organi e tessuti: 7.199 si sono pronunciati per il sì (80,3%), mentre l’astensione si è attestata al 36,7. Dietro la perla trentina si posizionano Verona – indice di 69,11/100 – il cui tasso di consenso è più elevato (85,7%) e l’astensione stacca percentuali maggiori (50,1%); poi Livorno, Ferrara, Cagliari, Sassari, Padova, Vicenza, Perugia e Firenze.

Tra i piccoli centri, spicca Geraci Siculo: punteggio di 91,84/100; il più alto di tutto lo Stivale. «All’origine del primato del comune palermitano – spiegano dal CNT – va considerata la vicenda della giovanissima Marta Minutella, geracese di 11 anni scomparsa in circostanze dolorose nel marzo 2021, vittima della leucemia fulminante. La testimonianza della famiglia – la madre e il padre firmarono comunque simbolicamente il consenso al prelievo degli organi nonostante l’impossibilità alla donazione causata dalla patologia – ha scosso in maniera profonda la coscienza dei concittadini a tal punto da sovvertire i numeri del no alla donazione. Nel 2020 a Geraci Siculo sfioravano il 58%, dopo la scomparsa di Marta i dinieghi crollarono al 4,6% e l’astensione a meno dell’11%».

Nei Comuni a media dimensione, è Nuoro a guadagnare l’apice del podio: indice pari a 74,21/100 e tasso di consenso alla donazione dell’84%. Seguono Belluno e Como. E, ancora, le città di Cerveteri, Camaiore (Lucca), Formia (Latina), Sesto Fiorentino, Alghero, Pomigliano d’Arco e Castelfranco Veneto.

Infine le località medio-piccole – 5/30mila abitati – con Primiero San Martino di Castrozza (indice 84,2/100, tasso di consenso dell’88,9%) sul gradino più ambito e a ruota Guardiagrele (Chieti), Livigno, Vernio, Boscoreale, Lanusei, Oliena, Corleone, Altopiano della Vigolana (Trento) e Leverano (Lecce).

Guardando allo scenario nazionale, il 2021 si è distinto per la sua positività: i consensi, arrivati al 68,9%, salgono di tre punti percentuali sul 2020.

Domenica 24 aprile in tutt’Italia si celebra la 25a Giornata nazionale della donazione. Quest’anno, la campagna “Donare è una scelta naturale” vedrà il coinvolgimento dell’ANCi e il supporto di RAI per il Sociale, accanto alla sempre attiva collaborazione delle associazioni del volontariato.

#UnSìInComune, il messaggio proposto agli italiani affinché prestino il loro consenso alla donazione degli organi durante il rinnovo o l’emissione della carta d’identità digitale.

Il sì alla donazione può essere altresì espresso, tramite Spid, collegandosi al sito dell’AIDO.

Marco Valeriani