Gli Stati Uniti hanno stanziato 60 milioni di dollari per sostenere gli sforzi antiterrorismo delle nazioni della regione africana del Sahel. Il finanziamento, annunciato dal segretario di Stato Rex Tillerson, sosterrà il gruppo di cinque task force congiunte del Sahel, un’unità militare istituita all’inizio di quest’anno da Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger, riporta VoA.
«La lotta al terrorismo dipende dalla necessità di garantire che le organizzazioni terroristiche non possano avere porti sicuri in nessun continente. Questo denaro rafforzerà i nostri partner regionali nella loro lotta per garantire sicurezza e stabilità contro Isis, i gruppi affiliati e ad altre reti terroristiche», ha detto Tillerson; Nikki Haley ha poi chiarito che il finanziamento sarebbe stato effettuato su base bilaterale, previa approvazione del Congresso, e non tramite le Nazioni Unite. «Crediamo che la forza del G5 debba essere, prima di tutto e soprattutto, di proprietà dei paesi della regione (…) Abbiamo anche serie e ben note riserve sull’uso delle risorse delle Nazioni Unite per sostenere le attività non Onu».
Nelle prossime settimane, il Consiglio di sicurezza discuterà quattro opzioni per il sostegno Onu in maniera da rendere pienamente operativa la task force: dall’ampliamento del mandato della Munusma alla creazione di un ufficio di supporto dedicato alle Nazioni Unite per fornire supporto logistico e altre forme di supporto soft e il 14 dicembre la comunità internazionale si riunirà a Bruxelles per una conferenza di sostegno alla forza del G5. I cinque paesi stanno cercando di mettere insieme 490 milioni di dollari per la task force.
I paesi sperano nell’aiuti delle maggiori potenze per alleggerire una situazione pesante: il Niger spende il 70% del suo prodotto interno lordo per le spese militari per combattere il terrorismo e le reti criminali transnazionali.
Oltre allo Stato islamico, nella regione del Sahel operano diversi gruppi collegati ad Al-Qaeda, tra cui Al-Qaeda nel Maghreb islamico e Boko Haram; il Ciad e il Niger hanno combattuto contro Boko Haram negli ultimi tre anni, mentre il Mali ha visto i jihadisti prendere la metà settentrionale del paese nel 2012.
Lucia Giannini