SAHARA OCCIDENTALE. L’Austria sostiene il piano di autonomia marocchino

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L’Austria considera il piano di autonomia, presentato dal Marocco nel 2007, come un “contributo serio e credibile” al processo politico condotto dall’Onu e come base per una soluzione accettata da tutte le parti, afferma nella Dichiarazione congiunta adottata al termine dell’incontro, martedì a Rabat, tra il capo del governo marocchino Aziz Akhannouch, e il cancelliere federale dell’Austria, Karl Nehammer.

In questa Dichiarazione, i due Paesi hanno affermato il loro sostegno agli sforzi dell’Inviato personale del Segretario generale delle Nazioni Unite per il Sahara, Staffan de Mistura, e ai suoi sforzi per continuare il processo politico volto a raggiungere “una soluzione giusta e duratura, politico e reciprocamente accettabile”, in conformità con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e con gli scopi e i principi enunciati nella Carta delle Nazioni Unite.

In questo contesto, il Marocco ha accolto con favore la disponibilità dell’Austria a continuare il suo prezioso sostegno alla MINURSO.

Sostegno alle riforme politiche :

D’altra parte, l’Austria se congratula per le grande riforme politiche nel Marocco sotto la guida del Re Mohammed VI a favore di una società ed un’economia più aperte e dinamiche, soprattutto grazie al nuovo modello di sviluppo, alla regionalizzazione avanzata e alla promozione della condizione della donna, si legge nel comunicato che saluta anche la leadership del Marocco in Africa ed il suo ruolo centrale nella stabilità regionale.

Con questa posizione, diventano 13 i paesi dell’UE che sostengono effettivamente il piano di autonomia, tra cui Spagna, Francia, Germania, Paesi Bassi, Cipro, Lussemburgo, Ungheria, Romania, Portogallo, più altri paesi europei.

Mentre altri paesi, come gli Stati Uniti, paesi africani, arabi e asiatici riconoscono la piena sovranità del Marocco sul territorio Sahara occidentale.
Come atto di riconoscimento, più di 30 di questi paesi hanno aperto rappresentanze consolari nel territorio del Sahara Occidentale.

Redazione