
Nella regione artica, Mosca ha cominciato a testare nuovi modelli di attrezzature militari. Lo ha annunciato il vice ministro della Difesa, generale Dmitry Bulgakov, ripreso da Ria Novosti.
Bulgakov ha osservato che nelle prossime settimane mezzi speciali artici pattuglieranno l’area e la rotta che dalla città di Tiksi arriva nel Mare di Laptev, pattuglieranno gli stretti tra le isole e la zona costiera. Secondo Bulgakov, durante la marcia verranno testate nuove tecnologie individuali a militari e per veicoli cingolati, per consentire di mantenere autonomia e capacità operativa necessarie per gestire attività alle basse temperature.
«Al test saranno sottoposte motoslitte militari, trasportatori cingolati articolati, veicoli speciali su pneumatici a bassa pressione, basati sulla piattaforma fornita da veicoli fuoristrada Trekol che sono stati modificati in base alle nostre esigenze (…) ovviamente modernizzati e portati, e mezzi DT-10 e DT-30PM» ha concluso il generale.
Se durante l’epoca sovietica le forze armate di Mosca erano addestrate a proteggere le basi artiche da cui partivano i bombardieri contro gli States, ma non a gestire una guerra di posizione terrestre nell’area; la Russia oggi sta creando una presenza militare permanente, convenzionale e agile con funzionalità diverse.
Entro il 2017, Sergei Shoigu, ministro della Difesa di Mosca, presiederà la riapertura o la creazione di sei strutture militari: tra di loro una base sull’isola Zemly Aleksandry per ospitare 150 soldati in grado di sopravvivere in autonomia per 18 mesi; chiamata Trifoglio Artico, base in cui possono essere schierati jet militari come il MiG-31 o il SU-34.
La più grande base missilistica artica di Mosca, sta prendendo forma sull’isola di Kotelny, e ospiterà 250 persone.
Vecchie stazioni radar sovietiche e piste di atterraggio su quattro altre isole artiche sono in revisione per ospitare sistemi missilistici terra-aria e anti-nave. Mosca ha poi creato due brigate speciali artiche, qualcosa che l’Urss non aveva mai avuto, e si prevede di formarne una terza, assieme ad altre divisioni speciali per la difesa costiera artica.
Antonio Albanese