RUSSIA. Putin Rap

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Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che il Cremlino dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano nella musica rap russa e nella cultura giovanile, piuttosto che cercare di bloccarla. I suoi commenti seguono una serie di cancellazioni di concerti da parte dei proprietari di locali e delle autorità locali in tutta la Russia e il breve arresto di un popolare rapper, Husky. La repressione ha suscitato notevoli discussioni negli ultimi mesi, soprattutto tra i giovani.

Putin, riporta Reuters, ha detto che tali misure pesanti sono spesso controproducenti e ha suggerito un approccio alternativo: «Se è impossibile fermare qualcosa, bisogna prendersene cura (…) Come farlo, come assumersi la responsabilità e guidare nella direzione necessaria… Questa è la questione più importante» ha detto durante una trasmissione in diretta di una riunione del suo consiglio consultivo per la cultura e le arti, aggiungendo che la questione sarà discussa ulteriormente dai membri della sua amministrazione e del ministero della Cultura.

Husky, che fa rap in russo e le cui canzoni sono state a volte critiche nei confronti del governo, ha detto che i suoi concerti erano sotto pressione perché le autorità hanno avuto da ridire sui suoi testi che hanno trovato offensivi.

Dopo che un suo concerto è stato annullato a Krasnodar, nel sud della Russia, ha cercato di rappare dal tetto di una macchina ed in seguito stato arrestato per incitazione alla violenza. 

Il suo arresto e la condanna a 12 giorni di reclusione hanno creato una protesta pubblica e il rapper è stato rilasciato in anticipo, grazie all’intervento dei membri dell’amministrazione presidenziale, riporta un tweet di Russia Today. 

Putin il 15 dicembre ha risposto a una dichiarazione sulla cancellazione dei concerti rap effettuati dal produttore musicale e membro del consiglio consultivo Igor Matvienko che ha proposto la creazione di un sistema di consulenza per i concerti. Rivolgendosi a Matvienko, Putin ha detto: «Hai detto che il rap si basa su tre pilastri: sesso, droga e proteste. Di tutti questi, la droga è la più preoccupante… Sono la via al degrado di una nazione».

Anna Lotti