La Cina e la Russia hanno inaugurato un gasdotto lungo più di 6.000 chilometri. Il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin hanno inaugurato l’oleodotto, chiamato Cила Cибири – Power of Siberia, attraverso una videoconferenza congiunta il 2 dicembre. Mentre le relazioni della Russia con l’Europa e gli Stati Uniti diventano sempre più tese, Mosca sta cercando di portare le sue vaste risorse di gas naturale ad est.
La Cina è il più grande consumatore di energia del mondo e ha bisogno di nuove fonti di approvvigionamento per soddisfare la sua domanda interna, riporta Ap. Il gasdotto è il risultato di un accordo, trentennale riporta Anadolu, del valore di 400 miliardi di dollari siglato nel 2014 tra il gigante russo dell’energia statale Gazprom e la China National Petroleum Corp. L’inizio del flusso di gas attraverso Power of Siberia, riporta Trt, riflette i tentativi di Mosca di andare verso est per cercare mitigare l’impatto delle sanzioni occidentali imposte per l’annessione nel 2014 della Crimea ucraina.
La mossa cementa la posizione della Cina come primo mercato di esportazione della Russia e dà alla Russia un nuovo mercato potenzialmente enorme al di fuori dell’Europa. Mosca spera di lanciare altri due grandi progetti energetici: il gasdotto sottomarino Nord Steam 2 dal Baltico verso la Germania e il gasdotto TurkStream verso la Turchia e l’Europa meridionale.
Si prevede che i flussi attraverso il gasdotto cinese saliranno gradualmente a 38 miliardi di metri cubi all’anno nel 2025, facendo della Cina il secondo maggior cliente russo dopo la Germania, che l’anno scorso ha acquistato 58,50 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia. Il prezzo che la Cina sta pagando per il gas russo nel nuovo gasdotto rimane un segreto, legato, a quanto si sa fino ad ora, al prezzo di un paniere di prodotti petroliferi.
Il gasdotto russo sarà in concorrenza con altri che forniscono gas alla Cina, anche dal Turkmenistan, così come spedizioni marittime di gas naturale liquefatto. Si prevede che la crescita della domanda di gas in Cina dovrebbe rallentare rispetto agli anni precedenti, ma rimane forte, con una stima del 10% su base annua per i primi nove mesi del 2019 e una crescita media dell’8% fino al 2024.
La Russia è stata in trattative con la Cina per aumentare le vendite di gas anche attraverso altre vie, come ad esempio dall’Estremo Oriente russo e attraverso la Mongolia o il Kazakistan, ma non ha ancora concluso alcun accordo. Nell’ultimo decennio la Russia ha aumentato drasticamente le consegne di petrolio in Cina, sfidando l’Arabia Saudita come primo fornitore di petrolio della Cina in alcuni mesi.
Per raggiungere questo obiettivo, la Russia ha lanciato un importante oleodotto verso la Cina, che oggi trasporta 600.000 barili al giorno, e ha aperto un nuovo porto a Kozmino sul Pacifico. Mosca trasporta anche 200.000 barili al giorno verso la Cina attraverso un gasdotto che passa il Kazakistan. Inoltre le vendite di carbone russo a est nel 2018 hanno superato i 100 milioni di tonnellate, rappresentando oltre la metà delle esportazioni complessive di carbone della Russia.
Anna Lotti