RUSSIA. Nuova politica navale: gli USA sono una minaccia

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Il presidente russo Vladimir Putin ha approvato la nuova politica statale per le forze navali russe che vedono gli Stati Uniti come paese intento a dominare gli oceani del mondo e quindi una minaccia alla Russia. La strategia, un documento di 22 pagine, ha avuto effetto immediato dopo essere stato firmato da Putin il 20 luglio, riporta Press Tv.

La statunitense Newsweek ha offerto maggiori dettagli su come e dove la marina russa vede potenziali attriti internazionali e conflitti: «La Federazione Russa continua a mantenere la sua posizione di grande stato navale, il cui potenziale navale assicura la difesa dei suoi interessi nazionali in qualsiasi parte degli oceano del mondo». Secondo il documento, tra le minacce navali dirette verso la Russia c’è «l’impegno di una serie di governi, soprattutto gli Stati Uniti d’America e i suoi alleati, a voler dominare gli oceani, anche nell’Artico e anche per raggiungere una supremazia intimidatoria con Le sue forze navali».

La strategia, che rimarrà vincolante fino al 2030, si aggiunge alle posizioni precedenti delle autorità della marina russa che hanno designato l’Artico come «uno spazio di sviluppo prioritario per Mosca». Il documento afferma che la regione artica, ricca di risorse, è oggetto di rivendicazioni da parte della Russia e di altre quattro nazioni che sono tutte alleati statunitensi. La strategia afferma inoltre che altre nazioni stanno cercando di «imitare l’accesso della Russia alle risorse in mare e il suo accesso alle vie di comunicazione e di trasporto navale di vitale importanza».

Il documento avverte inoltre che il mondo è in corsa verso il 2030, prevedendo «un contesto politico-militare instabile caratterizzato dall’aumento della concorrenza globale, rivalità nei centri mondiali di potere», dovuto sia all’aumento dell’estremismo, sia al potere internazionale in gioco.

Il decreto di Putin sottolinea anche che la marina della Russia è «uno degli strumenti più efficaci di contenimento strategico, nucleare e non nucleare, anche nel prevenire un attacco globale».

Commentando il documento il britannico Telegraph riporta che navi da guerra cinesi si sono unite alla marina russa nel Mar Baltico per esercitazioni militari, che vengono monitorate da vicino dalle potenze occidentali. Le esercitazioni, che riflettono sia la crescente portata dei militari cinesi, sia i legami più stretti tra Mosca e Pechino, aprono un’estesa serie di esercitazioni da parte della Russia e dell’Europa orientale. Secondo il quotidiano, cacciatorpediniere missilistici avanzati cinesi sono presenti nella base russa di Kalingrad; la flottiglia congiunta il 24 luglio si muoverà per le esercitazioni navali che dureranno fino al 31 luglio.

Anna Lotti