Mosca aderisce alle sanzioni ONU contro Pyongyang

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RUSSIA – Mosca 22/05/2016. La banca centrale della Russia ha chiesto alle istituzioni locali di fermare tutte le transazioni finanziarie con la Corea del Nord.

La Russia è l’ultimo di una serie di paesi che hanno aderito alle sanzioni globali. Secondo The Korea Herald una circolare della banca centrale russa riprende la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 2270 del marzo 2016, facendo notare che le banche locali possono impegnarsi in bonifici o altri rapporti con la Corea del Nord solo dopo l’approvazione delle Nazioni Unite. Secondo Radio Free Asia, inoltre, in linea con le sanzioni, le proprietà individuali o di entità nella lista nera devono essere immediatamente congelate, mentre eventuali conti finanziari sospettati di essere collegati con i programmi nucleari e missilistici del regime devono essere chiusi. La decisine russa è arrivata poco dopo la Svizzera, dove il leader nordcoreano Kim Jong-un ha studiato, che ha dato vita a un pacchetto completo di misure, tra cui il congelamento dei beni e l’embargo finanziario contro lo Stato asiatico. La partecipazione di Mosca assume particolare rilevanza dati si suoi legami di lunga data con Pyongyang; il ministero degli Esteri russo aveva detto all’inizio di maggio di star redigendo un decreto presidenziale che chiede la cessazione delle operazioni finanziarie legate alle importazioni di minerali dalla Corea del Nord. Il 19 maggio, il Consiglio dell’Unione Europea ha aggiunto 18 persone e una organizzazione nella propria lista nera, in base alla risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu. Accanto alla risoluzione delle Nazioni Unite, Corea del Sud, Stati Uniti, Giappone e altri paesi hanno imposto misure autonome essenzialmente destinate a bloccare ulteriormente le reti finanziarie e di spedizione di Pyongyang, le esportazioni di risorse e le fonti di valuta estera. anche la Cina ha imposto un embargo su alcuni minerali e preso altre misure punitive in linea con la campagna generale attuata dall’Onu.