di Antonio Albanese GIAPPONE – Tokyo 15/12/2016. Prima del vertice nippo-russo che si apre oggi, il governo russo sta chiedendo da tempo al Giappone di appoggiare l’estensione del Transiberiana fino ad Hokkaido. Si tratta di un progetto sostenuto dal presidente russo Vladimir Putin, riportava Asahi Shimbun, pochi giorni fa. La Russia sta cercando la cooperazione del Giappone nel settore tecnologico, una partnership che permetterà di migliorare i rapporti e potrebbe contribuire a risolvere la disputa territoriale sulle Curili.
La possibilità di collegare Sakhalin con Hokkaido è stato inclusa nei 18 “progetti prioritari” annunciati dal ministero per lo Sviluppo dell’Oriente russo lo scorso ottobre, costo totale stimato più di 1 miliardo di rubli, e appoggiato da alcuni comuni di Hokkaido, dove le linee ferroviarie sono in piena crisi.
La possibilità di collegare l’Eurasia con Sakhalin è realtà dalla metà del XIX secolo: nell’era staliniana dell’Urss, fu iniziata la costruzione di un tunnel nel 1950, ma dopo la morte di Stalin nel 1953 la costruzione è stata sospesa.
L’idea è riemersa con Putin, nel 2000, ma deve fare i conti con il rapporto costi/benefici: la popolazione di Sakhalin, situata a nord di Hokkaido, arriva solo circa 500mila unità e perciò, l’enorme investimento per la realizzazione non è coperto da futuri benefici economici realizzabili.
Per questo, Mosca intenderebbe estendere il progetto della Transiberiana fino a Hokkaido attraverso Sakhalin: «Se fosse realizzata l’estensione, la Transiberiana sarebbe piena di treni, perché collegata con il Giappone», ha detto Putin nel 2011. Se Giappone e Europa fossero collegati attraverso le ferrovie, il numero di giorni necessari per il trasporto delle merci sarebbe di molto inferiore rispetto a quello via nave. Inoltre, la cinese Nuova Via della Seta, che collega l’est asiatico e l’Europa attraverso la terra e il mare, farebbe, nell’ottica russa, dell’Estremo Oriente russo una roccaforte della distribuzione delle materie prime. Dopo di ciò Mosca vuole rafforzare la capacità di trasporto della Transiberiana e della linea Bam, Baikal-Amur Mainline, la secondo Transiberiana. Ma per la crisi economica russa, le previsioni di bilancio per questi progetti sono diminuite e per questo la Russia ripone le sue speranze sulle tecnologie e gli investimenti giapponesi.
Anche il lato nipponico avrebbe il suo interesse ad un simile colossale collegamento: i 259 chilometri della linea tra Wakkanai Jr, la stazione più settentrionale del Giappone nel Hokkaido con quella di Asahikawa, sempre in Hokkaido, è in crisi. Gli elevati costi di gestione non vengon coperti dall’utilizzo della linea passeggeri e le città interessate sperano che il progetto della Transiberiana estesa fino al Hokkaido diventi realtà. Anche se ci fosse la volontà politica, Putin ha detto alla vigilia della partenza che l’assenza di un trattato di pace russo-giapponese è un anacronismo, non mancano comunque le difficoltà tecniche come il differente scartamento delle ferrovie russe e nipponiche.