
La Russia è ancora il primo esportatore di grano al mondo al termine della campagna commerciale agricola 2022/23.
Lo afferma il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, Usda, nel suo ultimo aggiornamento del 13 luglio, ripreso da BneIntelliNews: «Con una produzione record di 92,0 milioni di tonnellate, l’offerta totale di grano della Russia ha superato per la prima volta i 100,0 milioni di tonnellate. Grazie alle ampie scorte, all’assenza di restrizioni all’esportazione per l’intero anno e ai prezzi competitivi, si stima che la Russia esporterà 45,5 milioni di tonnellate nel 2022/23. Le sue destinazioni principali sono il Medio Oriente, il Nord Africa e l’Asia centrale», riporta Usda.
Il presidente Vladimir Putin aveva dichiarato a marzo che la Russia aveva raggiunto un nuovo raccolto record di 153-155 milioni di tonnellate di grano, superando il precedente di 135,4 milioni di tonnellate di grano nell’annata agraria 2018/19.
Secondo l’ente americano, il raccolto di grano dovrebbe essere di 85 milioni di tonnellate e le esportazioni di grano dovrebbero raggiungere i 47,5 milioni di tonnellate quest’anno.
Il ministero dell’Agricoltura russo ha aumentato le previsioni per il raccolto di grano di quest’anno da 123 milioni di tonnellate a 130 milioni di tonnellate a giugno, se le condizioni meteo saranno favorevoli.
I sili di grano della Russia sono pieni fino all’orlo, dopo il record dell’anno agricolo precedente, ma le restrizioni alle spedizioni imposte dalle sanzioni fanno sì che gli agricoltori abbiano difficoltà a portare il loro grano sui mercati internazionali e hanno avvertito che un valore di 3,4 miliardi di dollari di grano potrebbe marcire se non si riuscisse a trovare altre vie di trasporto fuori dalla Russia.
La Russia dovrebbe essere in grado di guadagnare bene dalle esportazioni dopo che l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura ha espresso a maggio la preoccupazione che la siccità causata dal riscaldamento globale possa deprimere il raccolto di quest’anno in Francia e in altri quattro dei cinque grandi produttori di grano.
Inoltre, il 4 luglio l’Organizzazione meteorologica mondiale ha annunciato che esiste una probabilità del 90% di un evento El Niño nella seconda metà di quest’anno, che riscalderà la superficie degli oceani e che potrebbe avere un forte impatto negativo su aspetti quali la produzione alimentare e la domanda di energia. Questa settimana, inoltre, l’imm, Organizzazione meteorologica mondiale, ha dichiarato che il mondo ha appena vissuto il giorno più caldo mai registrato, con ondate di calore da record che hanno investito tutto il mondo.
In vista dell’annata agraria 2023/24, secondo le previsioni Usda, il raccolto di grano della Russia sarà inferiore, pari a 85,0 milioni di tonnellate. Tuttavia, le ampie scorte di riporto garantiranno che le forniture di grano rimangano al di sopra dei 100 milioni di tonnellate per il secondo anno consecutivo. Grazie alla forte domanda di importazioni da parte di mercati chiave come Egitto, Iran e Algeria, si prevede che le esportazioni di grano della Russia raggiungeranno un nuovo record di 47,5 milioni di tonnellate nel 2023/24.
Per contro, si prevede che la produzione di grano dell’Ucraina nel 2023/24 sarà significativamente ridotta a causa della guerra con la Russia. Si prevede che il raccolto raggiungerà i 17,5 milioni di tonnellate, il più basso in oltre un decennio.
A causa della forte riduzione delle forniture e dell’incertezza sul futuro della Black Sea Grain Initiative, si prevede che le esportazioni di grano dell’Ucraina per il 2023/24 saranno inferiori a 10,5 milioni di tonnellate, con un calo di oltre il 40% rispetto alla media prebellica. Lo spostamento delle destinazioni delle esportazioni durante la guerra, principalmente verso l’Europa, è stato influenzato dalla facilità di spedizione e dall’aumento della domanda in alcuni Stati membri dell’Ue a causa della siccità.
Antonio Albanese