RUSSIA. Mosca incrementa i robot da combattimento

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Accanto ai velivoli senza pilota e ai sottomarini automatici c’è una terza categoria di “robot da combattimento”: gli Ugv, Unmmaned Ground Vehicles. 

Negli ultimi dieci anni l’esercito russo si è concentrato in questo settore 

L’idea di un carro armato a distanza per le operazioni di attacco non è esattamente una novità nell’esercito russo, riporta il blog Vantage Point North. Già negli anni Trenta, l’Armata Rossa mise in campo dei carri armati radiocomandati. Si trattava di semplici versioni telecomandate dei carri armati T-18, T-26, T-38, BT-5 e BT-7 già esistenti. Questi primi Ugv erano molto rozzi , non potendo fornire dati essenziali come il puntamento ai loro operatori, ergo dovevano solo far danno senza precisione con lanciafiamme, mitragliatrici e cariche di demolizione. I teletank videro il loro debutto durante l’inverno del 1939-40, con mimino successo.

L’attuale Ugv russo, Uran-9, è stato testato sul campo in Siria. L’Uran-9 vanta una panoplia di armi e sensori molto più avanzata rispetto ai suoi omologhi del 1930. Il piccolo carro è armato con un cannone automatico da 30 mm 2A72 mod ABM M30-M3 e quattro Atgm o missili a corto raggio superficie-aria. È in grado di trasmettere i dati delle telecamere e dei sensori agli operatori a poche centinaia di metri di distanza.

In Siria l’Uran-9 sarebbe stato un completo fallimento. Problemi di mobilità e di comunicazione rendevano le unità inutilizzabili. La mancanza di intelligenza artificiale o di una rudimentale capacità autonoma al di là dei comandi non era sufficiente per sopravvivere su un moderno campo di battaglia.

Altro modello testato è stato l’Uran-6 è per sminamento a distanza. È stato usato con successo per sminare aree in Siria e in Russia. I vasti poligoni di tiro dell’artiglieria usati dall’esercito russo sono stati un campo di prova prefetto per l’Uran-6 e pochi altri robot simili. Il livello di autonomia che si è rivelato disastroso in combattimento, è pienamente in grado di effettuare operazioni di sgombero di rotte e aree nelle aree posteriori senza mettere in pericolo il personale.

Il passo logico successivo, dopo Uran-6, sembra essere quello di utilizzare i sensori e i componenti di comando simili a quelli di un veicolo più pesante che può essere utilizzato per sgombrare le vie per attaccare le unità meccanizzate sotto il fuoco nemico. Le unità di ingegneria di combattimento russe dovrebbero ricevere il primo lotto di prova dei nuovi veicoli chiamati Imrtk – Sr e Imrtk-Rt.

Questi veicoli consentirebbero alle formazioni russe meccanizzate di eliminare gli ostacoli e le mine prima di un assalto vero e proprio che molto probabilmente vedrebbe i nuovi veicoli di combattimento Ubim con equipaggio come punta di diamante, e veicoli comando per i robot. 

Anna Lotti