RUSSIA. Mosca estrae gas offshore dalla Crimea

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La Russia svilupperà la produzione di gas al largo delle coste della Crimea, ha detto il ministro dell’energia Alexander Novak, parlando alla settimana dell’energia russa. La perforazione e la produzione di gas in Crimea è diminuita negli ultimi anni per ragioni oggettive, ha detto. Di conseguenza, la produzione di gas nella regione è ora di circa 1 miliardo di metri cubi, mentre il consumo di gas in Crimea ammonta a 2,5 miliardi di metri cubi.

«Svilupperemo la produzione, forniremo il supporto necessario per questo da parte del ministero dell’Energia», ha detto Novak, ripreso da Interfax. «A questo scopo è stato elaborato un programma di sviluppo a lungo termine per Chernomorneftegaz»; ha poi aggiunto che questo gas sarà utilizzato per la gassificazione della regione.

Mosca è oramai una energetica matura. Infatti quando gli impianti petroliferi dell’Arabia Saudita hanno subito gravi attacchi il mese scorso, Alexander Novak era pronto a incrementare la produzione per colmare il vuoto di approvvigionamento: «Se ce ne fosse stata la necessità, saremmo stati pronti per un’azione coordinata (…) Abbiamo avuto una chiamata con il ministro saudita …. . Ha detto che stavano gestendo. E ho sentito che non c’era bisogno di misure straordinarie», ha detto Novak ripreso da Reuters.

Nei suoi sette anni di lavoro, Novak è riuscito a persuadere le compagnie petrolifere russe a costruire significative capacità di stock durante i tagli alla produzione, portando il suo paese nelle fila dei produttori swing, quelli in grado di regolare la produzione di petrolio a breve termine per soddisfare le fluttuazioni della domanda del mercato.

In precedenza, solo l’Arabia Saudita, e in una certa misura gli Emirati Arabi Uniti e il Kuwait, aveva una tale capacità di ammortizzare la volatilità dell’offerta petrolifera.

Così, quando il principe Abdulaziz bin Salman, il ministro saudita dell’Energia, ha chiamato Novak due giorni dopo gli attacchi, ha saputo che la Russia poteva aumentare la produzione abbastanza rapidamente di 0,3-0,5 milioni di barili al giorno, o 0,3-0,5% dell’offerta globale, se i problemi di produzione saudita fossero durati più a lungo del previsto.

«Abbiamo detto che abbiamo circa 300.000 bpd di capacità inutilizzata, ma oggi il nostro potenziale è ancora più alto perché le aziende hanno continuato a investire», ha detto il Ministro russo, confermando che la capacità inutilizzata di Mosca era di circa 500.000 bpd.

Graziella Giangiulio