RUSSIA. Mosca esce dal trattato Cieli Aperti

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La Russia si prepara a ritirarsi dal Trattato Cieli Aperti, in risposta al ritiro degli Stati Uniti a novembre. Stando a quanto riporta un comunicato del ministero degli Esteri russo del 15 gennaio, ripreso dal Washington Post e dall’Express britannico. L’imminente uscita della Russia presenta un’altra pressante sfida per il controllo delle armi per l’amministrazione Biden, che ha già il trattato nucleare New Start in scadenza da affrontare con la Russia.

L’uscita ufficiale della Russia dal trattato non sarà prima di sei mesi, lasciando spazio a possibili negoziati con gli inviati del Presidente eletto Joe Biden, che ha detto di sostenere il trattato.

Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato che il ritiro degli Stati Uniti dal Trattato sui Cieli Aperti, che risale a quasi 20 anni fa, «ha aumentato significativamente l’equilibrio degli interessi degli Stati firmatari». Il presidente Trump ha detto a maggio che gli Stati Uniti stavano uscendo dal trattato perché la Russia lo stava violando, cosa che Mosca ha negato.

A maggio, Biden ha detto che con il ritirarsi da Cieli Aperti, Trump «ha raddoppiato la sua politica miope di andare da solo e di abbandonare la leadership americana (…) Ho sostenuto il Trattato Cieli Aperti come senatore, perché ho capito che gli Stati Uniti e i nostri alleati avrebbero tratto beneficio dal poter osservare – con breve preavviso – ciò che la Russia e gli altri paesi europei stavano facendo con le loro forze militari».

Il trattato ha lo scopo di ridurre le possibilità di una guerra, permettendo voli di ricognizione reciproca da parte delle parti dell’accordo delle 34 nazioni. La Russia ha espresso la preoccupazione che gli Stati Uniti possano ancora potenzialmente avere accesso alle informazioni di sorvolo raccolte dai suoi alleati, che rimangono parte del trattato.

Mosca ha chiesto garanzie che i dati raccolti dai voli sopra la Russia non vengano condivisi con Washington. Nella sua dichiarazione, il ministero degli Esteri ha citato «la mancanza di progressi nella rimozione degli ostacoli all’ulteriore funzionamento del trattato nelle nuove circostanze». Il ritiro della Russia potrebbe ora far sì che il suo alleato, la Bielorussia, faccia lo stesso.

All’ordine del giorno della nuova Amministrazione Biden c’è anche il potenziale ampliamento del New Start.

Il trattato del 2010, che scade a febbraio 2021, limita il numero di testate nucleari strategiche dispiegate e di alcune piattaforme di lancio. Se non verrà esteso o sostituito, le due maggiori potenze nucleari del mondo torneranno per la prima volta dopo decenni a un’era senza sostanziali restrizioni sui loro arsenali.

Il trattato include una clausola che permette ai leader di entrambe le nazioni di estendere l’accordo di cinque anni senza richiedere la ratifica. Sia Biden che il Presidente russo Vladimir Putin avevano già detto che avrebbero accettato la proroga di cinque anni.

Antonio Albanese