RUSSIA. Mosca chiama alla lotta globale contro le Fake News

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Un diplomatico russo ha suggerito che il mondo dei media e delle informazioni avrebbe bisogno di un meccanismo per monitorare la disinformazione.

«Penso che si debba creare un meccanismo di protezione contro le notizie false», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, durante lo Spie 2017, il forum economico che si tiene nella città di San Pietroburgo. La portavoce ha detto che la Russia stava cercando di avviare un dibattito sulla necessità di creare un’autorità globale per contrastare le false informazioni diffuse nei media, riporta Press Tv.

«Cerchiamo in qualche modo di avviare una discussione sulla creazione di un meccanismo certo e globale, uno strumento che possa contrastare la diffusione di false informazioni», ha detto Zakharova, aggiungendo che gli Stati Uniti hanno bloccato una simile discussione presso il comitato informativo dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite lo scorso aprile.

Ha poi affermato che l’obiettivo non sarebbe stato realizzato solo attraverso gli sforzi dei governi e delle organizzazioni statali, ma anche tutti i giornalisti professionisti, comprese le agenzie di stampa che hanno un contatto globale da tutto il mondo, dovrebbero partecipare a questa missione.

L’idea per la creazione di un osservatorio mondiale sui media sta affrontando l’opposizione di alcuni governi e esperti secondo cui un simile meccanismo internazionale mancherebbe dell’imparzialità necessaria per scoprire e distinguere la truffa dalla verità. Gli oppositori affermano che le agenzie di informazione e altri mezzi di comunicazione non dovrebbero essere sottoposti al controllo del governo.

La Russia, tuttavia, ha criticato il modo in cui alcune agenzie di stampa hanno coperto importanti eventi, tra cui la guerra in Siria, dove la Russia è in campo e sostiene il governo del presidente siriano Bashar al-Assad. Mosca insiste affinché venga scoperto che determinati mezzi di informazione, a partire dall’inizio della guerra siriana nel 2011, hanno iniziato una guerra  mediatica contro il governo, basandosi su false informazioni ricevute dal campo di battaglia.

Graziella Giangiulio