
L’India è il fornitore principale di componenti high-tech per la Russia, dopo le sanzioni occidentali.
Dal 2022, le aziende russe si sono rivolte a fornitori indiani per una gamma di componenti fondamentali. Il ministero dell’Industria e del commercio russo, cercando di aggirare le restrizioni occidentali, ha attivamente coinvolto aziende indiane per fornire beni precedentemente reperiti in Europa e negli Usa, riporta BneIntelliNews.
Parti di motori, sistemi di comunicazione e moduli elettronici, per le industrie civili, che hanno anche applicazioni militari, di fatto. Il commercio in questi settori, un tempo minimo, è aumentato sostanzialmente negli ultimi due anni. La riserva russa di rupie indiane, accumulata attraverso il suo fiorente commercio di petrolio con l’India, ha facilitato queste transazioni.
La Russia ha utilizzato il suo surplus di rupie indiane, stimato in circa 8,5 trilioni, per acquistare beni che non possono più essere reperiti sui mercati occidentali.
L’India, mantenendo la sua posizione neutrale sul conflitto ucraino, ha evitato di sostenere direttamente le sanzioni occidentali, optando invece per rafforzare i suoi legami economici con la Russia; favorendo così le aziende indiane che hanno espanso la loro portata in settori come l’elettronica e i macchinari.
La dinamica commerciale è stata anche supportata da un sistema di regolamento più fluido tra India e Russia.
Secondo Sberbank russa quasi il 90% delle transazioni tra i due paesi viene ora completato in poche ore, mostrando un netto miglioramento rispetto ai rapporti della Russia con altre nazioni, tra cui la Cina.
I legami sempre più stretti dell’India con la Russia hanno sollevato preoccupazioni in Occidente, in particolare negli Stati Uniti. I funzionari americani hanno messo in guardia le aziende indiane sui rischi di sanzioni secondarie se si scoprisse che stanno aiutando indirettamente le capacità militari della Russia. Tuttavia, l’India ha continuato ad espandere la sua impronta commerciale in Russia.
Durante una visita a Mosca, il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar ha indicato che Nuova Delhi era disposta ad approfondire la cooperazione economica, nonostante le sensibilità geopolitiche. Questa mossa arriva mentre l’India mira a bilanciare il suo deficit commerciale, che è cresciuto a causa delle maggiori importazioni di greggio russo scontato. La Russia, da parte sua, sta cercando di diversificare le sue fonti di importazione, creando joint venture con aziende indiane per stabilire stabilimenti di produzione in India.
Questi stabilimenti potrebbero produrre elettronica e altri beni che sono ora soggetti alle restrizioni all’esportazione occidentali. Tali collaborazioni non solo garantirebbero alla Russia l’accesso a tecnologie sono embargo, ma rafforzerebbero anche la base industriale e il settore tecnologico dell’India. Negli ultimi mesi, anche i produttori indiani di dispositivi medici hanno esplorato opportunità per espandere il loro mercato in Russia.
La decisione strategica dell’India di rimanere un fornitore chiave per la Russia evidenzia un più ampio riallineamento nel commercio globale, dove le partnership tradizionali vengono rimodellate dalle pressioni geopolitiche.
Luigi Medici
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