“Attaccheremo se colpiti gli interessi russi”

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RUSSIA – Mosca 23/04/2014. Mosca sarà costretta a rispondere a tutte le azioni che minano gli interessi dei cittadini russi, lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in una intervista in inglese rilasciata a Russia Today, RT.

«Se siamo attaccati, dovremo certamente rispondere», ha detto Lavrov. «Se i nostri interessi, i nostri interessi legittimi, gli interessi dei russi saranno attaccati direttamente, come lo furono in Ossezia del Sud, ad esempio, non vedo altro modo di difenderci se non rispondere in pieno accordo con il diritto internazionale. Se venissero attaccati cittadini russi, lo confideremo un attacco contro la Federazione russa», ha detto il ministro degli Esteri russo, aggiungendo che la Russia non sta effettuando alcuna attività militare che non rientri nel diritto internazionale.
«L’unica cosa che vorrei sottolineare in questa fase è che le truppe russe sono sul territorio russo; inoltre, le richieste per le ispezioni nell’ambito del Documento di Vienna del 2011 e ai sensi del Trattato Cielo Aperto sono state tutte concesse» ha poi detto.
«Gli ispettori hanno visitato le aree di dispiegamento delle truppe che partecipano alle esercitazioni (…) Nessuno che ha partecipato alle ispezioni , compresi americani, ucraini ed europei, ha mai detto di aver riscontrato nulla che indicasse un impegno della Russia in attività militari minacciose», ha aggiunto Lavrov.
Il Documento Vienna è un trattato Osce del 2011 volto a creare un clima di fiducia reciproca tra i membri; mentre il Trattato Cieli Aperti, in vigore dal 2002, prevede voli d’osservazione effettuati da aerei disarmati sui territori dei suoi 34 Stati firmatari per promuovere l’apertura e la trasparenza delle attività militari e Mosca lo ha ratificato nel 2001.
Commentando sulla presunta presenza militare della Russia , vicino al confine con l’Ucraina , Lavrov ha spiegato che le truppe russe sono stati spediti in risposta alla propria distribuzione dell’Ucraina.
«Non abbiamo mai negato di aver spostato ulteriori truppe sul confine, così come le autorità ucraine hanno spostato le proprie al confine con la Russia spostandole da est e da regioni sud», ha detto il ministro. Fonti AGC sul territorio confermano che altre truppe russe sono state ammassate al confine per proteggere gli interessi russi.
Lavrov ha poi sottolineato che la Russia sta conducendo regolarmente esercitazioni militari in diverse regioni del paese: «Nell’estate e nell’autunno 2013, ci sono state esercitazioni nella parte orientale e in quella siberiana della Russia, poi ce ne è stata una nella Russia centrale, vicino all’Ucraina. Ora se ne stanno progettando di nuove nel nord-ovest della Russia. È un processo continuo perché l’esercito deve sentirsi in forma e pronto, nella speranza che non si sia mai tenuti a fare nulla», ha aggiunto Lavrov.

In risposta alle prese di posizione russe, il Pentagono ha deciso di condurre una serie di esercitazioni nell’Europa orientale sotto l’ombrello Nato, utilizzando per il momento 600 uomini. Si tratta di paracadutisti arrivati in Polonia, precisamente a Widwin, per iniziare una serie di esercitazioni militari. La presenza delle truppe Usa è stata richiesta dal governo di Varsavia. Secondo quanto comunicato dal Pentagono il 22 aprile, le esercitazioni dureranno circa un mese. I primi ad arrivare sono stati 150 parà della 173° Airborne Brigade, partiti da Vicenza. Altri 450 andranno in Estonia, Lettonia e Lituania. Secondo la rotazione prevista dal Pentagono, le truppe statunitensi dovrebbero ruotare tra i quattro paesi per tutto il 2014. Il Pentagono ha anche confermato che simili potrebbero espandersi ad altri paesi. Fonti AGC riportano che nei paesi baltici la tensione popolare è molto alta.

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