RUSSIA. La Banca Centrale spiega la ristrutturazione finanziaria russa

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«Per garantire il normale funzionamento del mercato finanziario è necessario un ritorno alla divulgazione delle informazioni, salvo pericolose sanzioni», ha affermato il capo della Banca Centrale russa, Elvira Nabiullina.

Nabiullina, riporta Rbs, è intervenuta in una seduta parlamentare a Mosca illustrando lo stato delle finanze russe, dall’inizio delle ostilità in Ucraina e delle conseguenti sanzioni internazionali: «Le sanzioni sono molto potenti, e il loro impatto sull’economia russa e mondiale non dovrebbe essere minimizzato, sarà impossibile isolarsi dalla loro influenza».

Dopo l’inizio delle operazioni militari russe in Ucraina e un’ondata di sanzioni contro grandi società e banche russe, è stato permesso loro di chiudere i conti, ricorda Nabiullina. Il 12 marzo il governo ha emanato un regolamento che consente a tutti gli emittenti di titoli di non pubblicare informazioni soggette a divulgazione, o di divulgarle in parte, qualora ciò possa comportare nuove restrizioni. La misura è valida fino al 31 dicembre di quest’anno, ma il viceministro delle Finanze Alexei Moiseev ha già dichiarato a settembre che il ritorno alle pratiche precedenti avverrà solo nella primavera del 2023.

«Una crescita basata unicamente sull’aumento del carico debitorio delle imprese è la strada per una crisi del credito», ha quindi affermato il capo della Banca centrale russa, nel suo discorso alla Duma di Stato; «Data la necessità di risorse a lungo termine, è impossibile fare affidamento esclusivamente sul settore bancario. Le banche non possono e non devono essere la principale fonte di denaro “lungo”, o meglio, di finanziamento a lungo termine» ha poi detto Nabiullina.

«La Russia ha bisogno di accelerare la ristrutturazione della sua economia sullo sfondo delle sanzioni e della crisi globale», ha proseguito, profetizzando il peggio: secondo lei, tutto andrà solo peggio. «Negli ultimi mesi, la situazione e l’equilibrio dei rischi per l’economia globale si sono spostati verso, se non una vera e propria crisi globale, uno scenario più grave. Questo non è un motivo per noi semplicemente aspettare che gli eventi si sviluppino, come si suol dire, “aspettando in riva al mare”».

Nabiullina ha spiegato esattamente come appare la ristrutturazione finanziaria russa: «Sembra diverso per diversi settori: da qualche parte c’è la ricerca di nuovi mercati esteri, da qualche parte ci sono fornitori esteri alternativi di materie prime, componenti, attrezzature, da qualche parte è un riorientamento verso il mercato interno, aumentando il grado di lavorazione, cambiando i prodotti stessi. Questo è un processo molto complesso e sfaccettato, nella nostra politica teniamo conto di come si sviluppa sia nel contesto delle industrie che delle regioni».

Il processo di questa ristrutturazione dell’economia del Paese richiederà più di un anno, avverte il direttore della Banca centrale russa.

Sempre secondo il quotidiano economico russo, Rbs, nel 2023, ci saranno tre tendenze principali nel mercato, anche in quello del lavoro in Russia: i datori di lavoro risparmieranno sul personale; crescerà la domanda di operai e di specialità tecniche e infine lo Stato diventerà il principale datore di lavoro.

Anna Lotti