RUSSIA. Kiev sbatte la porta in faccia a Masha e Orso

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Se anche Masha e Orso saranno vittime della “guerra” calda o fredda che sia tra Mosca, Kiev, Varsavia, Tallinn e altre capitali, sarà la vittoria della stupidità più assurda, quella che porta a fare brutte cose. 

A quanto riporta Ria Novosti, Kiev come i paesi baltici hanno intenzione di proibire la messa in onda di questo successo planetario per bambini prodotto dal 2009 dalla società russa Animakord che ha spezzato l’oligopolio nippo-americano dei cartoni animati per bambini. I diritti di questa serie sono stati acquistati da aziende come Netflix, Turner (Regno Unito e America Latina), Kika (Germania), France TV, Sony Music, Nbc Universal, Televisa e altri. Su YouTube il cartone animato ha circa 1,7 miliardi di utenti.

Gli ideatori hanno manifestato la loro amarezza per voler coinvolgere in affari politici un prodotto che politico non è in alcun modo. Hanno poi detto che se il cartone animato russo Masha e Orso venisse vietato sulla televisione ucraina, ne avrebbero sofferto soltanto i canali televisivi ucraini. Alla Verkhovna Rada ucraina, l’Agenzia di Stato per la Cinematografia e il Comitato di Stato in TV e la Radiodiffusione hanno presentato una proposta per vietare la messa in onda di questi cartoni animati sulla tv ucraina.

«Masha e Orso in lingua ucraina, è presente su Internet; solo sul canale omonimo ha più di 900 mila iscritti e oltre 750 milioni di visualizzazioni; se scomparisse dagli schermi tv, ci sembra, che ne perderebbero solo quei canali. Siamo un progetto assolutamente privato che realizza solo le idee degli autori» ha detto Animakord all’agenzia russa, sottolineando che il progetto è fuori dalla politica, ed è un peccato che qualcuno lo voglia strumentalizzare per fini politici, in qualsiasi paese accada, sia in Ucraina, Polonia, Serbia e Lettonia.

Proprio in questo paese è stato ipotizzato che Masha e Orso sia uno strumento di guerra ibrida utilizzato da Mosca.

Siamo al ridicolo, con queste stupidità si coprono ben altre ragioni e motivi di una rinata contrapposizione, brutta fotocopia di una Guerra Fredda oramai ingiallita. 

Graziella Giangiulio