RUSSIA. Il Wagner Group per le vie di Caracas

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Stando a quanto riporta Reuters, contractor russi si trovano in Venezuela per aiutare il presidente Nicolas Maduro a rafforzare la sicurezza tra le proteste dell’opposizione e la sfida di Guaido.

I contractor sarebbero arrivati in Venezuela da paesi terzi dove stavano conducendo altre operazioni. Reuters ha segnalato che il ministero della Difesa russo e il ministero dell’Informazione del Venezuela non hanno commentato; anzi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che il Cremilino «non ha tali informazioni».

Yevgeny Shabayev, capo dell’All-Russia Officers Assembly con legami con gli appaltatori militari russi, ha detto di aver sentito che il numero di appaltatori russi in Venezuela potrebbe essere di circa 400, anche se altre fonti hanno parlato di numeri minori. Reuters riporta che gli appaltatori sono parte del Gruppo Wagner, composto per lo più da ex militari russi coinvolti in operazioni clandestine in paesi stranieri.

Appaltatori militari russi privati sono stati segnalati in altri paesi, tra cui Siria, Ucraina, e in nazioni africane. Il 23 gennaio, la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha confermato che i contractor di Mosca  stanno operando in Sudan dopo che la stampa britannica aveva reso pubblica la loro presenza: «Secondo le nostre informazioni, i rappresentanti delle compagnie di sicurezza private russe, che non hanno nulla a che fare con gli organismi statali russi, stanno operando in Sudan», ha detto Zakharova che ha negato i resoconti della stampa britannica e ha detto che il compito delle imprese di sicurezza privata «si limita alla formazione del personale per i militari e le forze dell’ordine della Repubblica del Sudan».

La presenza di contractor legati alla Russia in Venezuela viene smentita dall’ambasciatore russo in Venezuela Vladimir Zaemsky, che la definisce una bufala. La notizia esce proprio quando il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha nominato il diplomatico statunitense Elliott Abrams come inviato degli Stati Uniti in Venezuela, con il compito di aiutare a “ripristinare la democrazia” nella nazione sudamericana. 

Pompeo ha detto che gli Stati Uniti speravano che il Venezuela avrebbe avuto elezioni libere ed eque per designare un nuovo leader. Ha anche promesso che i diplomatici americani in Venezuela, cui è stato ordinato da Maduro di lasciare il paese, saranno protetti mentre si trovano in Venezuela. Ha detto che il governo degli Stati Uniti stava prendendo «tutte le misure appropriate» per garantire la loro sicurezza. Ha rifiutato di fornire dettagli su questi piani.

Si stima che circa 3 milioni di persone siano fuggite dal paese in un contesto di penuria di prodotti come medicine e cibo.

Graziella Giangiulio