RUSSIA. FSB arresta minatori di Bitcoin in un centro nucleare segreto

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Il Servizio di sicurezza russo, Fsb, ha arrestato due scienziati che lavorano in un centro nucleare russo top-secret, l’Istituto di ricerca per la fisica sperimentale, per aver “battuto” bitcoin attraverso i potenti elaboratori del centro. I sospetti, secondo quanto riporta l’account Telegram Mash avevano cercato di utilizzare uno dei supercomputer più potenti della Russia per estrarre bitcoin.

Secondo quanto riporta Interfax, il centro nucleare federale di Sarov, nella Russia occidentale, regione di Nizhny Novgorod, è un’area riservata. Un comunicato del centro di Sarov riporta che: «C’è stato un tentativo non sanzionato di utilizzare gli impianti informatici per scopi privati, compreso il battere bitcoin, il cosiddetto Mining (…) I minatori dsono stati arrestati dalle autorità competenti (…) È stato avviato un procedimento penale contro di loro (….) Recentemente sono stati registrati tentativi simili in un certo numero di grandi centri con grandi capacità di elaborazione, che saranno severamente repressi, è tecnicamente un crimine». Non sono stati specificati quanti ingegneri sono stati arrestati e detenuti.

Il supercomputer non doveva essere connesso a Internet, per evitare intrusioni, e una volta che gli scienziati hanno tentato di farlo, il dipartimento di sicurezza del centro nucleare è stato avvisato. Sono stati consegnati al Servizio federale di sicurezza, Fsb, riporta Mash: «Il supercomputer di Sarov è una macchina creata appositamente per i calcoli scientifici più complicati (….) per tutte queste domande la macchina conosce le risposte. I ragazzi in servizio avevano un accesso al dispositivo. Il computer non aveva accesso a Internet. Come fare? In qualche modo incredibilmente, i ragazzi sono stati in grado di risolvere questo problema (…) e sono andati avanti con il loro di mining (…) I bitcoin stano per iniziare a gocciolare nei conti delle persone (….) quando il Dipartimento di sicurezza interna ha trovato nuovi dispositivi collegati alla rete. Gli ingegneri sono stati consegnati al Fsb, e con l’accusa di tradimento».

Sarov è la casa del nucleare sovietico e poi russo; la città non era nemmeno contrassegnata sulle cartine sovietiche e sono ancora necessari permessi speciali per andarci. Sarov è circondata da terra di nessuno strettamente custodita, con recinzioni di filo spinato per tenere i curiosi lontano.

Antonio Albanese