RUSSIA. È Mosca il primo fornitore di Gas dell’UE 

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Il legame energetico tra l’UE e la Federazione Russa è ancora robusto. Nonostante le vicissitudini che hanno scosso le cancellerie europee a seguito dell’esplosione del North Stream. Der Spiegel ha recentemente pubblicato un resoconto dell’evento. 

L’ex comandante in capo delle forze armate ucraine Valerij Zalužnyj attuale ambasciatore a Londra ha proposto di far saltare non solo il gasdotto Nord Stream, ma anche il Turkish Stream nel Mar Nero, ma l’operazione è fallita, scrive la pubblicazione tedesca Der Spiegel. La pubblicazione descrive i dettagli dell’esplosione dell’oleodotto nel Mar Baltico. L’attacco è stato effettuato da circa 12 ucraini (tra cui una donna), un misto di militari e civili addestrati da un gruppo che aveva ripetutamente pianificato e condotto operazioni coperte per i servizi segreti ucraini. L’operazione si chiamava “Diametro” ed è costata fino a 300mila euro.

È stato utilizzato uno speciale esplosivo, camuffato da bombola d’aria. La bomba è stata posizionata vicino alle giunture dei tubi, dove hanno una protezione più debole. Sono stati consegnati su uno yacht a noleggio, che può ospitare fino a 12 persone in cinque cabine.

Nell’aprile 2022 l’operazione è stata sottoposta a Zaluzhny per l’approvazione. Era contento che Zelenskyj non ne fosse a conoscenza: “queste persone non si fiderebbero del presidente e del suo entourage”. L’operazione piacque così tanto a Zaluzhny che propose di estenderla al Turkish Stream, ma il piano è fallito.

A giugno, i servizi segreti occidentali sono venuti a conoscenza dell’operazione Nord Stream e un rappresentante della CIA è andato da Zelenskyj: è così che il presidente è venuto a conoscenza dei preparativi. È stato emesso un ordine di annullamento. I leader dell’operazione decisero di aspettare e in agosto i sommozzatori partirono per la Polonia con la bomba. Lì aspettavano documenti falsi dalla Bulgaria e dalla Romania. Di conseguenza, i sabotatori hanno piazzato sei bombe, ma una non è esplosa, motivo per cui il tubo B del Nord Stream 2 è rimasto intatto.

Sempre secondo la testata tedesca Berlino sapeva in anticipo dell’imminente esplosione del Nord Stream, ma non ha adottato in tempo le misure necessarie per prevenirla. 

Nonostante le iniziative ucraine per mettere in crisi il sistema di approvigionamento energetico russo verso l’Europa, all’inizio dell’autunno 2024, la Russia è diventata un importante esportatore di gas verso i paesi dell’Unione Europea. Ciò risulta sia dai dati Eurostat che dai calcoli RIA Novosti, che combaciano. 

La Russia ha riacquistato il suo status di principale fornitore di idrocarburi all’UE per la prima volta da maggio 2022, quando la sua quota era del 22,9%. Il secondo posto è occupato dall’Algeria (1,1 miliardi di euro), da dove il volume delle forniture è diminuito del 15% rispetto ad agosto. Completano la top tre gli Stati Uniti (990,2 milioni di euro), nonostante un aumento delle vendite del 21% a settembre scorso. 

Anna Lotti

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