Influenza esterna sulla Crimea

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UCRAINA – Crimea. 12/04/14. Secondo un’analista di geopolitica Natalia Mirimanova, esperta in trasformazione dei conflitti, con 20 anni di esperienza in Caucaso, Asia Centrale, ex Jugoslavia, consulente per le Nazioni Unite, l’OSCE, in Crimea sta succedendo qualcosa di anomalo guidato dall’esterno. Lo ha detto in una lunga intervista alla agenzia di stampa Reuters pubblicata da Lenta.Ru.

Negli ultimi anni Mirimanova ha esaminato la situazione in Ucraina e in Crimea ed è stata co-direttore del “dialogo politico in Crimea”.
Dopo aver trattato a lungo nell’intervista i conflitti tra tartari e “slavi”, che durano «da 20 anni, risolti sempre per vie amichevoli, in silenzio, e senza vittime, conflitti per altro emersi per questioni di confini e di affari e non per motivi culturali, etnici o religiosi». Ha poi sottolineato come sia del tutto incomprensibile il cambio di rotta politica del primo uomo di Crimea.

A riprova di ciò il fatto che Sergei Aksenov filo-russo, leader del partito “unità russa” insieme a diversi parlamentari di altri partiti filorussi si è recato nel 2012 in Alto Adige / Südtirol con l’obiettivo di capire come funziona una autonomia regionale per riprodurre tale modello anche in Crimea. Non si parlava né di scissione, né di annessione alla Russia. Autonomia, regina dei discorsi di Aksenov fino al 26 febbraio. Poi il cambio di rotta repentina. Giorno in cui il parlamento è stato invaso e le decisioni prese non vedevano tra i decisori nemmeno un parlamentare. Vani i tentativi de leader dei tatari di Crimea, Refat Chubarov e leader dell’ “Unità Russa” Sergei Aksenov, di separare i manifestanti.

Un altro dato significativo, il fatto che i militari russi, in Crimea, non appartenenti alle basi militari hanno violato gli accordi Russia Ucraina. Secondo Mirimanova l’intervento russo è stato indotto e non cercato, perché non si può passare dall’idea di autonomia regionale all’annessione alla Russia in due giorni. Dopo tutto la storia Ucraina insegna, nel 2004, “banderovets Yushchenko” è andato al potere ma non vi è stato nessun movimento in favore dei russi in Crimea. «E se è vero che Oleg Tyagnibok ha dichiarato che avrebbe annullato l’autonomia della Crimea chi gli ha veramente creduto?». Ha dichiarato l’analista.

Mentre quello che sta succedendo ora in Crimea che le tv ucraine sono state oscurate e le tv russe che trasmettono non fanno altro che parlare dei pericoli per le popolazioni russe in Crimea. Di certo c’è che in poche settimane sul referendum, dal 40% di favorevoli all’autonomia ora si è saliti a una quasi totalità. Va sottolineato che nei tribunali nell’ufficio del pubblico ministero e altri uffici pubblici il 90% degli impiegati ha passaporto russo. Ora a preoccupare è la possibilità di una pulizia etnica contro le minoranze a referendum vinto dall’etnia di orgine russa. Perché le minoranze non accetteranno di buon grado le decisioni dei russi e a quel punto ogni mezzo per liberare la Crimea dalle etnie “estranee” sarà giustificato.