Di chi è il mercato azionario russo?

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RUSSIA – Mosca 22/01/2014. Gli investitori stranieri continuano ad avere un’influenza determinante sul mercato azionario russo.

Secondo gli analisti della Sberbank CiB, gli stranieri possiedono circa il 70 per cento delle azioni fluttuanti russe perché gli investitori russi sono ancora diffidenti del loro mercato azionario dopo la crisi del periodo 2008-2009. Secondo il Kommersant, alla fine del terzo trimestre del 2013, le società russe possedevano un capitale volatile pari a 213 miliardi di dollari, compresi 121 miliardi dollari di investitori stranieri, secondo FactSet.

Circa 29 miliardi di dollari sarebbero scorte di proprietà di banche, fondi pensione e compagnie di assicurazione russe, con un ulteriore miliardo di dollari, secondo Investfunds.ru, di proprietà di fondi comuni di investimento russi.

Investitori privati russi possiedono circa il 10 per cento delle quote fluttuanti, secondo gli analisti. Il capitale fluttuante residuo (circa 42 miliardi di dollari) è diviso tra fondi speculativi e fondi esteri, russi, che però non danno informazioni su se stessi. Un terzo degli investitori attivi in Russia sono fondi statunitensi, un altro terzo sono fondi provenienti dall’Europa continentale e il restante terzo sono fondi britannici. Il più grande investitore straniero (oltre 5 miliardi di dollari) è il Fondo pensione governativo norvegese, seguito da Vanguard Emerging Markets Index Stock Fund (circa 4,7 miliardi di dollari) e il fondo Oppenheimer (con poco meno di 3 miliardi dollari investiti in azioni russe).

Prima della crisi del 2008-2009, gli investitori stranieri possedevano circa il 60 per cento delle azioni russe free-floating.

Per gli esperti, il fatto che una grande quota del mercato azionario russo appartenga ad investitori stranieri è un segnale positivo, perché dimostra che il mercato è in crescita, anche se allo stesso tempo questa realtà crea rischi d’improvvisa fuga di capitali. Un aumento della quota di capitale estero fluttuante delle società russe è una conseguenza non solo di un aumento degli investimenti esteri, ma di un calo degli investimenti interni. Il Kommersant stima, sulla base dei dati Investfunds.ru, che dall’inizio del 2009, gli investitori russi hanno ritirato quasi 750 milioni di dollari dai fondi comuni di investimento.

Secondo un sondaggio Vedomosti, poi, la quota di investimenti nel settore petrolifero e gasifero è inferiore alla relativa quota nell’indice MSCI. Gli investitori acquistano fondamentalmente i titoli nell’indice MSCI, preferendo aziende del settore Internet, rivenditori e operatori mobili come Yandex, Magnet, Mail.ru Group, X5 Retail Group, così come l’Eurasia Drilling Company e Globaltrans. Tuttavia, avverte circa un quarto del portafoglio titoli non è nell’indice.