RUSSIA. Bandite le importazioni di pollame da UE

199

La russa Rosselkhoznadzor ha detto che il divieto di fornitura di uova si applica a determinate aree dei paesi dell’Unione Europea, in cui è stata scoperta l’influenza aviaria.

In precedenza, riporta Ria Novosti, Rosselkhoznadzor aveva previsto di vietare la fornitura di pollame e uova da cova da paesi in cui l’influenza aviaria era stata denunciata. Il Ministero non ha specificato la data esatta, ma ha spiegato che il Rosselkhoznadzor considera il divieto valido per due settimane.

Secondo Rosselkhoznadzor, ormai 22 paesi europei hanno registrato casi di influenza aviaria ad alta patogenicità.
Il Ministero ha chiarito che le restrizioni all’importazione in Russia riguardano la carne di pollame, prodotti finiti a base di carne di pollame e tutti i tipi di prodotti avicoli, mangimi e additivi per mangimi per gli uccelli, così come le attrezzature di seconda mano per la conservazione, la macellazione e la macellazione degli uccelli.

Per questi tipi di prodotti vietati il divieto sarà introdotto in tutto il paese, poiché sono stati segnalati focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità in allevamenti di pollame in Austria, Gran Bretagna, Ungheria, Bulgaria, Grecia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Francia, Croazia, Repubblica Ceca, Svezia.

Inoltre, Rosselkhoznadzor intende cedere alla Direzione generale della Commissione europea di incaricare i servizi competenti dei paesi dell’Ue per fornire entro una settimana maggiori informazioni in merito all’attuazione delle raccomandazioni del Codice Ore per le consegne di uccelli vivi.

«Per quanto riguarda i paesi che non presenteranno in tempo utile le informazioni richieste, Rosselkhoznadzor sarà costretta a prorogare le misure restrittive per l’importazione di pollame vivo», si legge nel documento.

Come si ricorderà la Russia il 7 agosto 2014 aveva proibito tutte le importazioni di carne, pesce, frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari provenienti da Stati Uniti, Unione Europea e molti altri paesi che hanno inflitto sanzioni a Mosca per il conflitto in Ucraina. questo divieto poi è stato alleggerito ma resta ancora valido.

Tommaso dal Passo