Mosca ha mediato sulla tregua azero-armena

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ARMENIA – Yerevan 08/04/2016. Il Primo ministro russo Dmitry Medvedev è arrivato nella capitale armena il 7 aprile per discutere con le autorità armene sia della cooperazione bilaterale, sia dell’ultima recrudescenza sulla linea di contatto in Nagorno-Karabakh.

L’improvvisa violenza nella regione era stata condannata dal presidente russo Vladimir Putin, che aveva chiesto un immediato cessate il fuoco.
Secondo l’agenzia armena Arka, le perdite azere nel corso dei 4 giorni di violenti scontri nel Karabakh sono stati pari a 170 milioni di dollari, e quelle armene in 14 milioni. Sono questi i dati stimati dell’analista politico armeno Hovsep Khurshudyan, resi pubblici in un incontro all’Istituto armeno per gli Affari internazionali e di sicurezza. Secondo i dati del ministero della Difesa del Nagorno-Karabakh, le perdite di mezzi sarebbero state le seguenti, per la parte azera: 2 elicotteri, 24 carri armati, 3 veicoli da combattimento di fanteria, più sistemi di lanciarazzi Grad, più sistemi lanciafiamme Tos, 6 droni; le perdite armene ammonterebbero a: 14 carri armati.
Pesante comunque il bilancio delle vittime: 300 militari azeri, 33 militari armeni, 121 feriti e 25 dispersi. Il 5 aprile le due parti hanno raggiunto un accordo sulla cessazione delle ostilità
Se dopo aver visitato l’Armenia Medvedev si dirigerà poi per Azerbaijan; il 7 aprile a Baku c’era il ministero degli Esteri russo, Sergei Lavrov, per ribadire che la Russia farà ogni sforzo per promuovere le sue iniziative nella soluzione del conflitto armeno-azero del Nagorno-Karabakh, riporta l’agenzia azera Trend.
Il briefing sul conflitto si è tenuto dopo l’incontro di Lavrov con i suoi omologhi azeri e iraniani, Elmar Mammadyarov e Mohammad Javad Zarif, incentrato su questioni di sicurezza regionale. Se il conflitto si fosse intensificato avrebbe potuto portare ad una guerra su vasta scala alle porte di casa di Russia e Iran: l’Azerbaigian confina con la Georgia e la Russia, mentre l’Armenia con l’Iran.
Nel frattempo, il presidente della Turchia, Recap Tayyip Erdogan, aveva detto che l’Azerbaigian aveva il sostegno totale del suo paese, criticando l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, che ha il compito di risolvere la questione.
Occorre ricordare che la Turchia non ha stabilito relazioni diplomatiche con l’Armenia, quando Yerevan dichiarò la sua indipendenza nel 1991.
A Baku, Lavrov ha poi aggiunto che Mosca è soddisfatta dell’accordo di cessate il fuoco del 5 aprile.
«Ci sono stati contatti tra Mosca e le parti a tutti i livelli, abbiamo cercato di aiutare i nostri amici e speriamo che il cessate il fuoco sia mantenuto (…) La situazione richiede un lavoro del ripristino della fiducia sulla linea di contatto e un anali dei precedenti accordi raggiunti durante i colloqui (…) Tutte le componenti di un accordo sul conflitto del Nagorno-Karabakh sono sul tavolo, l’unico lavoro è quello di trovare la giusta quadratura. Senza dubbio, noi siamo più di altri interessati alla risoluzione di questo conflitto», ha osservato Lavrov.
Questi i fatti in estrema sintesi:
Nella notte del 2 aprile 2016, la linea di contatto è stata sottoposta a fuoco pesante di grosso calibro, entrambi gli attori si accusano reciprocamente. Gli scontri armati hanno causato morti e feriti nella popolazione civile. Dopo questi eventi notturni una serie di attacchi e contrattacchi hanno visto protagoniste le forze armate dei due paesi.
Le operazioni militari sono stati fermate sulla linea di contatto il 5 aprile alle 12:00 ora locale con il consenso delle parti.
Il conflitto tra i due paesi del Caucaso del Sud ha avuto inizio nel 1988 per poi sfociare in conflitto aperto nel 1992. L’accordo di cessate il fuoco del 1994 è stato seguito da negoziati di pace. La situazione è ancora in stallo.