In occasione del forum Russia-Africa tenutosi a Sochi dal 23 al 25 ottobre, diversi paesi africani hanno effettuati nuovi ulteriori ordini per attrezzature militari di fabbricazione russa. Il Niger ha confermato un ordine per 12 elicotteri da combattimento Mi-35 per rinforzare l’operato dei 12 aerei ordinati, 6 consegnati, nel contrasto dell’esercito nigeriano a Iswap; il Camerun si è dichiarato in procinto di acquisire un numero non precisato di sistemi antiaerei e anti-droni Pantsir S1 per fornire protezione a infrastrutture statali e critiche; gli attacchi di droni vengono sempre più utilizzati dalle forze ribelli africane.
Stando a quanto riporta Meta-Defence, in totale, la società russa Rosoboronexport ha affermato che l’assunzione di ordini da 20 paesi africani ha rappresentato un terzo del portafoglio di 14 miliardi di dollari dell’azienda. Due soli paesi, Algeria ed Egitto, rappresentano una fetta molto ampia di questi ordini in termini di fatturato.
Le industrie russe hanno mostrato mezzi “rustiche ed economici” al meeting dedicato Africa, oltre che il top di gamma, come ad esempio il Mi35, versione evoluta del Mi24 Hind, il Mi28 o il Ka52, più efficienti, ma anche più costosi e complessi da mantenere. Allo stesso modo, è il Pantsir S1 che è stato proposto al Camerun, e non il Pantsir S2, che ha missili e un sistema di rilevamento più avanzato.
In effetti, l’offerta Rosoboronexport ai paesi africani, con la notevole eccezione dei due principali clienti algerini ed egiziani, è composta principalmente da attrezzature più economiche e molto più rustiche. Questi sistemi di arma + sono allo stesso tempo efficienti nel contesto africano e molto economici.
Nonostante tutto, le armi leggere sono ancora la base delle esportazioni di armi russe verso i paesi africani, principali consumatori di questo tipo di equipaggiamento e munizioni.
Si tratta, in generale, di attrezzature che possono essere definite “entry-level”, anche se alcune sono molto efficienti, adattate alle esigenze e ai mezzi economici di molti paesi africani; imprimo passo per fidelizzare la clientela, insomma. Anche se la Cina sta guadagnando una certa presenza nel mercato africano delle attrezzature per la difesa ogni anno, la Russia è determinata a non rinunciare alla sua fetta di mercato nel Continente nero, che, secondo le proiezioni, rappresenta il più grande potenziale di crescita della popolazione nei decenni a venire, con tutti i potenziali rischi di conflitto connessi.
Anna Lotti